ANCONA «È dal 23 marzo che provo a prenotare una visita cardiologica per mio marito a Torrette, dove è in cura. Chiamo tutti i giorni e ogni volta mi dicono che non c’è posto, da qui a un anno e mezzo. Mi hanno pure suggerito di rivolgermi a un cardiologo privato: ma le tasse le pago anch’io, profumatamente. Una situazione del genere non è più accettabile».
La lamentela
Ha perso la pazienza la moglie di un 72enne anconetano.
Si era operato 20 anni fa
«Si è operato al cuore vent’anni fa a Pavia, da allora deve sottoporsi a periodici controlli ed è stato affidato alle cure del cardiologico Lancisi, nel polo di Torrette - spiega la donna -. Il nostro medico l’ha visitato il 23 marzo scorso e da quel giorno tento ogni giorno di prenotare una visita all’ospedale regionale tramite il Cup. Ma non c’è verso. Mi viene risposto che da qui a un anno e mezzo non c’è posto. E quando ho esposto il problema, un operatore una volta mi ha invitato a rinvolgermi ad un cardiologo privato. Che Italia è questa?».
Siamo alle solite: è l’annoso problema delle liste d’attesa bloccate, a causa del quale non si riescono più a garantire nei tempi stabiliti le prestazioni sanitarie perché le strutture sono sempre più ingolfate. La Regione ha messo in campo diverse misure, tra cui il monitoraggio giornaliero della domanda e dell’offerta e un nuovo approccio del Cup che dovrebbe prendere in carico il paziente a cui non è possibile garantire la prestazione richiesta e ricontattarlo in tempi brevi per fissare un appuntamento.
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