Ancona, a settembre quarta asta per vendere l’ex Lancisi Tambroni nelle nebbie

Ancona, a settembre quarta asta per vendere l’ex Lancisi Tambroni nelle nebbie
Ancona, a settembre quarta asta per vendere l’ex Lancisi Tambroni nelle nebbie
4 Minuti di Lettura
Giovedì 3 Agosto 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 19:34

ANCONA Un’incompiuta che ha il sapore di beffa. Un buco nero creato da anni di incuria e abbandono. Due storie, un filo rosso che le lega: si tratta di immobili dell’edilizia sanitaria trasformati in punti ciechi del capoluogo. Edifici horror ormai assediati dal degrado che faticano ad imboccare la strada del nuovo corso. I nomi dei due immobili in questione sono tristemente noti agli anconetani: il Tambroni, di proprietà dell’Inrca, e l’ex Lancisi, che fa capo all’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche.


I pregressi

Partiamo dalla grande incompiuta del Tambroni, la cui storia ha dell’incredibile e a dicembre spegnerà la sua diciottesima candelina.

Un’odissea cominciata nel 2005, quando già al taglio del nastro della struttura costata 8 milioni di euro, ci si accorse che qualcosa non andava perché dal soffitto piovevano goccioline d’acqua sui cabaret di pasticcini portati dal catering. Da lì ebbe inizio un incubo senza fine da cui non ci si è ancora svegliati. Mai un anziano ha messo piede nel pensionato sequestrato dalla Procura di Ancona a 4 mesi dall’inaugurazione-beffa per problemi di costruzione. Nessuno ha pagato per questa incompiuta: tutti assolti nel 2011, senza esito la causa da 10 milioni intentata dall’Inrca contro la ditta appaltatrice. E mentre vandali e ladri da anni prendono di mira questo contenitore da 5.770 metri quadri ormai vuoto, non si è ancora deciso che farne. Demolirlo e ricostruirlo o provare a sanare quel difetto strutturale che ne ha interrotto bruscamente il futuro ancora prima che iniziasse? «Abbiamo chiesto una ricognizione di tutti i beni che dovranno essere utilizzati per il servizio sanitario, così come di quelli superflui», fa sapere l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini. Dunque la decisione sul nuovo corso del Tambroni (se mai ci sarà) non è ancora stata presa ed è al vaglio dei piani alti di Palazzo Raffaello, che proprio in questo momento sta ridefinendo il volto dell’edilizia sanitaria in particolare attraverso i fondi del Pnrr. Un po’ meno nebulosa - ma comunque ben lontana da una soluzione - la situazione del Lancisi. Dopo tre aste andate deserte, per strappare l’immobile di via Baccarani che un tempo ospitava la Cardiologia (specialità nel frattempo assorbita dall’ospedale di Torrette) al destino segnato di edificio-fantasma, si è ripartiti da una nuova perizia. 

L’iter

I vertici dell’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche, proprietaria dell’immobile, l’hanno richiesta ad inizio anno all’Agenzia del territorio perché l’ultima relazione, che indicava il valore della struttura, risaliva a tre anni fa, dunque ha perso la sua efficacia giuridica. Con la nuova perizia, la stima del valore dell’immobile è stata fissata a 1.850.000 euro ed il bando per la vendita (o almeno il tentativo di vendita) dovrà essere emanato entro settembre. «Siamo in attesa del certificato di destinazione urbanistica», aggiorna la road map Saltamartini. Un bel ribasso se si considera da dove partivamo. Lo stallo iniziò nel 2003, quando il vecchio cardiologico lasciò il quartiere per riorganizzarsi a Torrette. Da allora, si è cercato di piazzare l’immobile passando attraverso tre aste. La prima con base di gara da 2,7 milioni di euro, scesi poi a 2,45 milioni nelle due successive. Ora, con la quarta che scende di quasi un milione di euro rispetto all’asta iniziale, si spera di poter ridare una vita a ciò che resta dell’ex Lancisi. Il sindaco di Ancona Daniele Silvetti, durante la campagna elettorale per la fascia tricolore, aveva avanzato l’ipotesi di allestire uno studentato all’interno di quegli spazi. Ma se sarà davvero questo il destino dell’immobile, non è ancora dato sapere.

© RIPRODUZIONE RISERVATA