Acquaroli e la sanità nelle Marche: «Mobilità passiva ed emergenza personale, abbiamo ereditato un sistema fragile»

Acquaroli e la sanità: «Mobilità passiva ed emergenza personale, abbiamo ereditato un sistema fragile»
Acquaroli e la sanità: «Mobilità passiva ed emergenza personale, abbiamo ereditato un sistema fragile»
di Martina Marinangeli
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Domenica 9 Aprile 2023, 02:15 - Ultimo aggiornamento: 11:00

ANCONA - l tour di presentazione nei territori è appena partito e già il Piano socio sanitario 2023/2025 ha attirato su di sé gli strali di sindacati e opposizioni, che hanno tacciato la giunta regionale di aver elaborato una sorta di libro dei sogni, peraltro poco condiviso con gli altri attori del sistema e senza una concreta pianificazione. 

Il video

Per arginare le crescenti polemiche, è sceso in campo direttamente il governatore Francesco Acquaroli, che in un video di quasi 20 minuti, postato sui suoi profili social, ha provato a disegnare il perimetro all’interno del quale si muoverà la sua amministrazione in ambito sanitario.

A partire dalla road map: approvare il Piano in giunta i primi di maggio per poi incardinare il documento nell’iter consiliare fino all’approvazione da parte dell’assemblea legislativa a giugno (o comunque prima della pausa estiva). 

La crititcità

«La mobilità passiva rappresenta la criticità più importante che c’è in questo momento - fissa i paletti il presidente - ma non è l’unica: liste di attesa, prenotazioni al Cup, scarsità dei servizi nel territorio, carenza di personale causata anche dai tetti di spesa, su cui il Governo nazionale sta lavorando. Una vulnerabilità complessiva che la riforma che stiamo mettendo in campo vuole provare gradualmente a superare». E da dove si comincia? Dal nemico pubblico numero uno della sanità marchigiana, ovvero la mobilità passiva, e da un dato iperbolico: «Negli ultimi 10 anni, la somma dei saldi negativi tra mobilità passiva e attiva corrisponde alle risorse di un settennio di programmazione europea», fa di conto Acquaroli. La mobilità passiva ha un costo medio annuo di 152 milioni di euro e il saldo con la mobilità attiva è sempre negativo. Tra il 2017 e il 2021 (tolto il 2020, troppo condizionato dal Covid per fare statistica), il saldo è oscillato tra -41.589527 euro e -47.412.881 euro. 

Sos Pesaro

«Quasi un terzo della mobilità passiva delle Marche parte dalla provincia di Pesaro-Urbino - prosegue nell’analisi il governatore -. Curioso che proprio in questo territorio ci sia il numero di posti letto per abitante più basso della regione. Serve un riequilibrio delle prestazioni», la stoccata. «Se riusciamo a fronteggiare qui il problema della mobilità passiva, saremo in grado di trattenere risorse per potenziare il sistema sanitario pubblico». Non solo mobilità passiva: «Il nostro territorio è ormai sguarnito, i distretti sono in difficoltà e questo ingolfa i Pronto soccorso, causando costi maggiori per la sanità pubblica. Si deve poi mettere mano al problema delle prenotazioni e delle liste di attesa, che però sono conseguenze della mancata organizzazione del Ssr in generale». Nel lungo elenco di priorità, l’ultimo passaggio Acquaroli lo dedica alla sanità privata, tema che lo ha visto protagonista di un pesante scontro con il Pd: «Quando ci siamo insediati alla guida della Regione - precisa il numero 1 di Palazzo Raffaello - il nostro sistema pubblico poteva garantire circa 5mila posti letto, 1000 dal privato convenzionato. È una situazione che ereditiamo e bisognerà operare per una committenza del privato che possa rispondere a esigenze e criticità del nostro sistema. Questa fase di concertazione». Come e in che quantità? Ancora non si sa.

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