Jesi, inchiesta verso il traguardo
per il crac miliardario alla Bm

Inchiesta Bm al capolinea
Inchiesta Bm al capolinea
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Sabato 8 Luglio 2017, 07:47
JESI - Volge al termine l’inchiesta sul crac miliardario di Banca Marche. Entro luglio la Procura di Ancona potrebbe tirare le somme sulle richieste di rinvio a giudizio o di archiviazione per l’indagine madre. Si era conclusa a gennaio nei confronti di 18 persone - ex dirigenti di Bm e Medioleasing, componenti del vecchio cda fino al 2012, del collegio sindacale e altri funzionari - accusate, a vario titolo, di reati che vanno dalla bancarotta fraudolente per Bm e Medioleasing, all’ostacolo alla vigilanza e falso in prospetto. E nei giorni scorsi sono stati completati gli interrogatori di garanzia, chiesti da sei indagati. Circostanza che libera la decisione dei pm - Andrea Laurino, Serena Bizzarri e Marco Pucilli coordinati dal procuratore Elisabetta Melotti. Tutti gli indagati respingono le accuse, sostenendo l’infondatezza di qualsiasi ipotesi di concorso nella bancarotta dell’istituto di credito o di commistioni d’interessi tra loro e affidatari di Bm. Si attendono a breve anche le conclusioni della Procura sugli altri funzionari della vecchia Bm - gli indagati erano 37 - non inclusi da pm tra i 18 potenziali imputati. Ma anche di imprenditori alcuni dei quali inizialmente gravati dell’accusa associativa con i vertici della vecchia Bm tra cui spiccava la figura dell’ex direttore generale Massimo Bianconi. Tramontata l’ipotesi di associazione a delinquere, restano in ballo quelle di appropriazione indebita o di bancarotte non direttamente collegate a Banca Marche. 
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