JESI - Si è spostata ieri ai cancelli della Cnh, dove ha ricevuto la solidarietà dei colleghi usciti in sciopero per un’ora e dove si è anche verificato il malore di un operaio Caterpillar, la mobilitazione delle maestranze dello stabilimento jesino della multinazionale americana di cui è stata comunicata dalla proprietà la chiusura entro marzo 2022.
Le iniziative
Una protesta, quella dei lavoratori Caterpillar, che approderà lunedì in Consiglio comunale, dove interverranno i rappresentanti sindacali, e che tornerà in Regione il martedì successivo, quando è previsto un primo nuovo confronto fra parti sociali, istituzioni, azienda. Per il 23 dicembre invece lavoratori e sindacati pensano a una manifestazione che riporti la vicenda nel cuore della città, in centro. Un corteo in corso Matteotti e un momento di riflessione, forse con musica, in piazza. A cui è prevista la partecipazione del ministro del Lavoro Andrea Orlando, come annunciato dai sindacati, e della deputata Pd Alessia Morani. Ieri altre 3 ore di sciopero per turno alla Caterpillar: i dipendenti del sito di via Roncaglia si sono portati in zona Zipa per incontrare, in assemblea congiunta, i colleghi della Cnh. Qui ancora la rabbia e lo sgomento per la decisione della multinazionale. E anche momenti di apprensione per il malore che ha colto un 58enne dipendente Caterpillar, di origine straniera e da diversi anni in Italia, che si è sentito male, accusando dolore al petto. Sul posto ambulanza e automedica: l’uomo, che nei mesi scorsi ha avuto altri problemi di salute, è rimasto sempre cosciente e dopo l’allarme iniziale è stato portato in ospedale per accertamenti in codice giallo.
Di certo possono aver influito ansia e preoccupazione per una vicenda che da venerdì ha cambiato le vite di 260 dipendenti diretti e investito anche quelle di tanti dell’indotto. «Non riusciamo più a dormire - ha detto Diego Capomagi, Rsu Caterpillar - a casa sembriamo fantasmi. Ma ci diamo forza fra noi, non ci faremo portar via la fabbrica». Oggi adesione totale allo sciopero generale nazionale indetto da Cgil e Uil: da Jesi, due i pullman in partenza per Roma. Dal Comune si fa sapere che lunedì alle 17 la vertenza sarà in Consiglio: «Siamo in stretto contatto con la Regione per condividere il percorso che possa presto portarla sul tavolo del Ministero dello Sviluppo Economico».
Ieri a Palazzo Madama la dichiarazione del senatore Antonio Saccone, portavoce nazionale Udc e commissario regionale del partito: «Inaccettabile la decisione di chiudere e grottesca, oltre che inqualificabile, la modalità di comunicarla.