Caterpillar, spiragli per una svolta: «Stop ai licenziamenti se c’è l’accordo»

Caterpillar, spiragli per una svolta: «Stop ai licenziamenti se c è l accordo»
Caterpillar, spiragli per una svolta: «Stop ai licenziamenti se c’è l’accordo»
di Fabrizio Romagnoli
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Domenica 6 Febbraio 2022, 10:00

JESI  - Caterpillar «disponibile a chiudere la procedura di licenziamento e ad accedere alla cassa integrazione straordinaria se si raggiunge un accordo» per la cessione dello stabilimento di Jesi. Ad affermarlo, aprendo uno spiraglio, per quanto minimo, sono i parlamentari Cinque Stelle del territorio Coltorti, Terzoni e Romagnoli.

«Sappiamo che non sono informazioni che possono rincuorare gli operai ma è comunque un segnale che c’è forte attenzione sulla vicenda» affermano gli esponenti del Movimento, rivendicando l’impegno per la vertenza messo in campo dalla collega di partito, vice Ministra allo sviluppo economico, Alessandra Todde. 
Resta il fatto che il tempo, anche per approfondire e portare a compimento i contatti avviati per dare un futuro alla fabbrica di via Roncaglia, stringe.

Il 23 febbraio scade la procedura di mobilità avviata dalla multinazionale il 10 dicembre e dal giorno dopo potrebbero partire i licenziamenti. Tutt’altro che ampi i margini per chiudere trattative che hanno visto tre soggetti - la lombarda Duplomatic, una azienda del modenese e una marchigiana – in visita al sito di Jesi


Lo si è ribadito ieri, nella partecipata assemblea all’aperto che ai cancelli della Caterpillar – dove da 2 mesi non si è mai sciolto il presidio - ha visto il gemellaggio fra la vertenza jesina e l’altra toscana della Gkn di Campi Bisenzio, con una importante partecipazione di centri sociali, associazioni, movimenti e cittadini. Il presidente della Commissione Infrastrutture e Trasporti del Senato, lo jesino Mauro Coltorti, la deputata Patrizia Terzoni e il senatore Sergio Romagnoli della Commissione Lavoro del Senato evidenziano: «A seguito delle pressioni svolte dai politici del M5S la questione è approdata al Mise grazie all’interessamento della vice ministra Alessandra Todde (M5S), che ha deciso di seguire la vertenza, dopo lo stallo conseguente alla decisione del ministro Giorgetti di fare trattare la crisi aziendale dalla presidenza della Regione». 


Per i parlamentari «la situazione è estremamente complessa perché si inserisce in un momento di forte crisi economica: epidemia, aumento dei prezzi di materie prime e energia. In questo contesto si sono registrati tre interessamenti all’azienda che necessitano ancora di approfondimenti». Da un lato, per i tre esponenti politici ci sarebbe una disponibilità di Caterpillar, legata però ad un accordo per la cessione. «Mise e ministero del Lavoro - dicono Coltorti, Terzoni e Romagnoli - hanno chiesto l’impegno dell’azienda a garantire la continuità produttiva e occupazionale e comunque ad essere messi al corrente degli eventuali processi di cessione che si palesassero». Cessione che intanto, secondo fonti sindacali, potrebbe essere all’orizzonte per l’Hotel Federico II posto in liquidazione, per quanto parti della struttura di via Ancona, come quella ricettiva, siano nei mesi scorsi rimaste in attività compatibilmente con le restrizioni anti-Covid. Una situazione che vede coinvolti una quarantina di dipendenti. 

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