Caos nel locale e coltellata al barista
Baby gang ripresa dalle telecamere

JESI - Accoltellato a una mano dai ragazzini terribili. È successo nel tardo pomeriggio di ieri al Bar Baraonda di via Raffaello Sanzio. Erano circa le 19,30 quando il gruppetto di minorenni è entrato nel bar e ha iniziato a mettere tutto sottosopra, creando trambusto. Per loro - due ragazzi di colore, due ragazzine e un altro adolescente italiano - quell’atteggiamento da bulli è routine. Sono mesi che si divertono a combinare guai nei bar, tabaccherie e negozi di viale della Vittoria e del centro. Appena il titolare, Riccardo Catani, li ha richiamati invitandoli a smettere, uno dei ragazzi di colore ha estratto un coltellino ferendo l’uomo alla mano, poi sono scappati a gambe levate.

Il barista, scosso e sanguinante, si è fatto medicare e poi è andato dai Carabinieri di Jesi a sporgere denuncia. Ci sono immagini delle telecamere poste tra corso Matteotti e viale della Vittoria che inchiodano questi ragazzini alle loro responsabilità: perché sono sempre loro, sempre gli stessi. Una baby gang di monelli, appena 14enni che compiono piccoli furti, atti vandalici, dispetti, rapine, risse e atteggiamenti al limite del bullismo. Martedì sono stati sorpresi a fare sesso orale lungo il passaggio pedonale che collega il parcheggio dell’ex ospedale al viale della Vittoria al corso Matteotti, dove era ubicato il laboratorio analisi. Ai due anziani che li hanno invitati ad appartarsi altrove, hanno rivolto parole pesanti parole e minacce. Il gruppetto è composto da italiani e stranieri, maschi e due femmine, sono una quindicina tutti coalizzati dietro l’impunità del branco. Il loro rifugio è l’edificio fatiscente dell’ex ospedale al Viale. Sono riusciti a intrufolarsi all’interno rompendo i vetri e spaccando le tavole messe a sbarramento e ci vanno specie al mattino quando marinano la scuola.

«Fanno di tutto: bevono, fumano, giocano e fanno danni». Il grido di allarme di residenti e commercianti di Corso Matteotti e viale della Vittoria. «Abbiamo sporto denuncia ai carabinieri e fatto segnalazioni alla Polizia locale. Non ne possiamo più».