Famiglia rom contro i vicini marocchini: «Puzzate, quella casa è nostra: via da qua»

Famiglia rom contro i vicini marocchini: «Puzzate, quella casa è nostra: via da qua»
Famiglia rom contro i vicini marocchini: «Puzzate, quella casa è nostra: via da qua»
di Stefano Rispoli
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Sabato 24 Febbraio 2024, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 26 Febbraio, 07:23

MONTEMARCIANO L’integrazione? Non era di casa nella palazzina Erap di Montemarciano dove, tra il maggio e il novembre 2019, una coppia nordafricana sarebbe stata bersagliata di insulti, minacce e botte da una famiglia rom. «Voi marocchini puzzate, siete sporchi, come i vostri figli: dovete andarvene da qua» si sarebbero sentiti dire per mesi un 38enne e la moglie 35enne.

Le accuse

A ben guardare, secondo l’accusa, dietro le offese di stampo razzista ci sarebbe altro: il desiderio, da parte della famiglia rom, di appropriarsi dell’intero stabile.

Lo confermerebbero le pressioni rivolte alla coppia dai tre imputati finiti a processo con le accuse di minacce e lesioni aggravate in concorso, un 78enne, una 38enne e il suo compagno 50enne, tutti imparentati e d’origine rom. «Maiali, vi faremo andare via da casa: è nostra e ce la riprenderemo», avrebbero gridato in più occasioni ai due coniugi marocchini, ogni volta che li incrociavano per le scale o uscendo dal palazzo.

«Sono quarant’anni che stiamo qua, non potete comandare a casa degli altri - avrebbero detto loro, con tono intimidatorio -. Voi siete marocchini e dovete andare via dall’Italia». La situazione degenerò il 4 novembre 2019 quando la vittima 35enne, nel corso dell’ennesima lite dettata dalla difficile convivenza, sarebbe stata spintonata da uno degli imputati, il 50enne, tanto da farla cadere a terra e costringerla a rivolgersi al pronto soccorso per un trauma alla spalla, giudicato guaribile in 10 giorni. In un’altra occasione l’imputata 38enne, incrociando la vicina, le avrebbe dato della prostituta, minacciandola di farle del male.

Le liti sarebbero sorte da quando l’Erap ha assegnato in via emergenziale uno dei tre alloggi di cui è composta la palazzina di Montemarciano alla coppia nordafricana. Ieri in aula l’avvocato Paolo Zaccaria, che difende d’ufficio i tre imputati, ha fatto presente che per uno di loro - il 50enne - si sta valutando la possibilità di richiedere la messa alla prova. Gli altri sono irreperibili. Prossima udienza il 9 aprile.

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