FABRIANO - «Il provvedimento di revoca del mio incarico è arbitrario, illegittimo e vessatorio sotto plurimi profili. Sono pertanto in procinto di adire le vie legali per la tutela dei miei diritti e della mia immagine professionale». Rompe il silenzio il dirigente Vincenzo Capaldo, il cui incarico, a un anno dalla firma del contratto, è stato revocato a metà settembre dal sindaco, Gabriele Santarelli. Una questione che, a quasi due mesi di distanza, non è ancora risolta. In albo pretorio, infatti, c’è solo l’atto ufficiale che sancisce la fine del rapporto di lavoro.
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Manca l’allegato con le motivazioni che hanno portato la Giunta a prendere questa decisione.
Poche frasi che spiegano come la battaglia del dirigente sia solo all’inizio. Tutto è cominciato il 21 settembre. Con il decreto firmato dal sindaco è avvenuta la revoca dell’incarico. Per arrivare alla nomina era stata fatta una selezione. I curriculum erano stati sottoposti ad analisi da parte di una commissione interna. Inizialmente avevano partecipato in 9, 5 dei quali giudicati idoneei e ammessi al colloquio. Poi a settembre, dopo poco più di un anno dall’avvio del contratto, la rimozione di Capaldo. Ad oggi non sono stati resi noti i motivi ed è scontro politico.
Nel decreto, però, si legge che è stato predisposto un documento allegato «nel quale sono esplicitate le motivazioni che fondano la revisione del provvedimento sindacale, dal momento che la conoscenza sopravvenuta di determinati fatti induce ad una nuova valutazione dell’interesse pubblico a tutela del Comune di Fabriano, fondando la necessità della revoca del decreto 16 del 22 luglio 2019». Dalla revoca ad oggi sono state fatte quattro richieste di accesso gli atti da parte dell’opposizione, Pd e Fabriano Progressista in primis. La segretaria comunale, Vania Ceccarani, ha risposto no per motivi di privacy. La Capigruppo ha firmato una mozione di censura, poi eliminata dall’ordine del giorno del consiglio comunale di martedì scorso. Con l’ultima richiesta di accesso agli atti si attende la consegna del documento allegato entro oggi, altrimenti si potrebbe andare anche al Tar.