Banchi con le ruote per il distanziamento Covid? Non hanno i freni, inutilizzati

Banchi con le ruote per il distanziamento Covid? Non hanno i freni, inutilizzati
Banchi con le ruote per il distanziamento Covid? Non hanno i freni, inutilizzati
di Gianluca Fenucci
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Mercoledì 11 Novembre 2020, 10:08 - Ultimo aggiornamento: 10:25

JESI - Sono poco pratici e anche senza freni ma in qualche caso potrebbero rivelarsi utili. Loro malgrado, però, i banchi con le rotelle sono finiti nell’occhio del ciclone anche perché alcune foto li mostrano accatastati, inutilizzati e inutili, nell’aula magna dell’istituto comprensivo Federico II di Jesi.

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Sono stati ideati per il distanziamento anti Covid ma molti alunni e docenti che li dovrebbero utilizzare li ritengono inefficaci e poco pratici per via del piano di lavoro esiguo che non consente di posizionare adeguatamente il materiale scolastico e perché non sono forniti di freni, con il rischio di trasformare l’aula in un piccolo kartodromo. 

 
«Da noi, una ventina di giorni fa, ne sono giunti 300 – dice Massimo Fabrizi, dirigente scolastico dell’istituto Federico II° - e provvisoriamente li abbiamo posizionati in aula magna per poi trasferirli nei plessi: 4 di scuola dell’infanzia, 3 di scuola elementare e 1 media. Alcuni li abbiamo sistemati in biblioteca, altri nell’aula di informatica e nell’aula “blog”, adibita alla redazione di piccoli giornalisti ma poi molti altri banchi saranno utilizzati anche nelle aule». 
L’istituto Federico II ha ben 1080 studenti iscritti e il dirigente Massimo Fabrizi ricopre il ruolo nella scuola jesina da 4 anni, dall’anno scolastico 2017-2018.

Difende la scelta di avere questo tipo di banchi anche se ammette alcune difficoltà. «Sono sprovvisti di freni e il tavolino non è ampio anche se la seduta è molto comoda. Ritengo che il loro utilizzo sia soprattutto un problema di educazione mentale e anche un fatto culturale: in Nord Europa gli studenti lavorano su questo tipo di banchi e non si lamentano. Ci hanno messo a disposizione questi strumenti, acquistati con soldi pubblici e noi li utilizziamo volentieri perché sono anche utili e consentono un uso funzionale adatto al mantenimento delle distanze di sicurezza di almeno un metro tra i vari alunni».

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