CERRETO D’ESI Esuberi in vista alla Electrolux. Non siamo in presenza di una novità, poiché già lo scorso settembre la multinazionale svedese aveva annunciato personale in eccedenza allo stabilimento di Cerreto d’Esi, ma ieri, nel corso di un incontro sul piano di riorganizzazione complessivo, ha ribadito che gli esuberi dell’impianto cerretese (vi lavorano 196 persone), dove si producono cappe aspiranti (la Electrolux, è bene ricordarlo, aveva acquisito l’ex Best), sono 18, precisamente cinque impiegati e 13 operai.
Eccezion fatta per la fabbrica di Solaro, nel Milanese (vi si producono lavastoviglie), dove gli esuberi sono in tutto 10 (cinque operai e cinque impiegati), il numero di esuberi concernente il sito di Cerreto d’Esi è inferiore rispetto a quelli che interessano gli altri siti produttivi italiani (a Porcia, nel Pordenonese, dove si producono lavatrici, l’eccedenza concerne 73 impiegati, ai quali se ne sommano altri 13 attivi a Pordenone e altri 10 che si occupano dell’ufficio Sales, alcuni dei quali in servizio ad Assago, nel Milanese; a Forlì, gli esuberi riguardano 38 impiegati e 70 operai; a Susegana, nel Trevigiano, dove si producono frigoriferi, il problema coinvolge 30 impiegati e 16 operai), ma è comunque sufficiente per generare ansia e apprensione.
Già lo scorso anno l’impianto cerretese aveva dovuto fare i conti con 13 esuberi (nella circostanza, si trattava di otto operai e cinque impiegati), ma la problematica si era poi risolta con uscite volontarie dall’azienda tramite incentivi.