Ancona, choc dopo il film sulle spose bambine: «Mio zio mi ha molestata». Condannato a 4 anni e 4 mesi di reclusione

Stangata rifilata dal collegio penale a un filippino di 61 anni

Lo choc dopo il film sulle spose bambine: «Mio zio mi ha molestata». Condannato
Lo choc dopo il film sulle spose bambine: «Mio zio mi ha molestata». Condannato
di Federica Serfilippi
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Martedì 18 Luglio 2023, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 11:34

ANCONA  - Quattro anni e quattro mesi di reclusione. È la stangata rifilata dal collegio penale a un filippino di 61 anni, accusato di aver molestato sessualmente la nipotina. Lei, all’epoca dei fatti, aveva 11 anni. Aveva raccontato dei presunti abusi subiti dopo aver visto a scuola una docu-film che trattava anche il tema delle spose bambine, quelle minori che sono costrette a stringersi in matrimonio in un’età dove dovrebbero comandare solamente la spensieratezza e l’innocenza.

Le immagini le avevano fatto scattare dei ricordi torbidi, legati all’estate del 2016, periodo in cui si sarebbero verificate le violenze perpetrate dallo zio.

Carezze hot, palpeggiamenti e comportamenti che avrebbero oltrepassato il limite del lecito, sfociando nell’illecito.


La ricostruzione


Stando a quanto ricostruito nel corso del processo, è nell’appartamento dello zio che si sarebbero consumate le violenze contestate dalla procura. Erano stati i genitori stessi della vittima a portarla dal parente per passare del tempo insieme. Si fidavano dell’imputato, non avrebbero mai pensato di denunciarlo per i fatti che l’hanno condotto a processo. Secondo il quadro accusatorio, non ci sarebbero stati dei rapporti sessuali completi, quanto carezze, palpeggiamenti e abbracci proibiti.

La denuncia è stata sporta almeno due anni dopo la fine delle presunte violenze subite dalla vittima. Dopo la crisi avuta con la visione del docu-film in classe, erano state le sue insegnanti a rapportarsi con la ragazzina, chiamando i servizi sociali (che già seguivano la famiglia) e il padre di lei. Con le dichiarazioni della minore erano scattate la denuncia nei confronti del 61enne e le indagini coordinate dalla procura. Il badante, saputo dell’inchiesta, era rimasto totalmente spiazzato.

Difeso dall’avvocato Michele Brisighelli, ha sempre respinto ogni contestazione. Lo ha fatto anche in aula, parlando davanti al collegio penale. «Non ho mai molestato mia nipote» aveva detto l’imputato. Anche i suoi figli lo avevano difeso venendo ascoltati come testimoni. Per la difesa, inoltre ci sarebbe stata una discrepanza non da poco: nel periodo dei presunti abusi, il 61enne si trovava nel suo paese d’origine. Le motivazioni della sentenza saranno rese note tra 90 giorni: quasi scontato, poi, il ricorso in appello da parte della difesa. 


L’incidente probatorio


La ragazzina - ormai maggiorenne - non è stata sentita in aula. È bastato tenere conto dell’incidente probatorio reso al gip nel dicembre del 2018, subito dopo l’avvio delle indagini della procura. I genitori della vittima erano parte civile con l’avvocato Alessio Giovannelli: per loro il collegio penale ha stabilito un risarcimento del valore di 20mila euro. 

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