Dal sostegno in aula alle notti choc, i due volti del prof accusato di stupro: «Sono Batman e Bruce Wayne»

Dal sostegno in aula alle notti choc, i due volti del prof accusato di stupro: «Sono Batman e Bruce Wayne»
Dal sostegno in aula alle notti choc, i due volti del prof accusato di stupro: «Sono Batman e Bruce Wayne»
di Lorenzo Sconocchini
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Domenica 6 Febbraio 2022, 04:00

ANCONA - Riesce difficile accostare anche solo per un attimo, senza che si respingano come poli dello stesso segno, le due immagini pubbliche del professor Osvaldo Iannuzzi restituite dall’attualità. Di giorno insegnante di sostegno in un istituto tecnico superiore, il Meucci di Castelfidardo, accanto a studenti diversamente abili o comunque bisognosi di attenzioni nella didattica. La notte un predatore di sesso eccitato dalla cocaina, con un lampo negli occhi che faceva paura, come lo descrive la denuncia della commessa anconetana, ritenuta credibile dal giudice preliminare Claudio Bonifazi, che l’ha fatto finire in cella.

Il professor Iannuzzi - 44 anni, napoletano di Castellamare di Stabia da tempo trapiantato a Porto Recanati insieme al fratello - è accusato, in concorso con due presunti complici, di violenza sessuale di gruppo.

Un reato che prevede pene pesanti, specie da quando è entrata in vigore nel 2019 la normativa sul Codice rosso contro le violenze di genere: da otto a quattordici anni di reclusione.

L’aggravante

L’insegnante di sostegno, insieme al muratore Giuseppe Padalino, 52 anni, e a un terzo uomo ancora da identificare, rischia anche di più, perché il pm di Macerata Rosanna Buccini contesta agli indagati di aver commesso lo stupro di gruppo con l’uso di sostanze alcoliche e stupefacenti, un’aggravante che, in caso di condanna, farebbe aumentare le pene di un terzo. 
La repentina metamorfosi di un insospettabile è sintetizzata bene dalle reazioni dei promotori di un movimento civico di Porto Recanati che, dopo le elezioni della scorsa primavera, l’avevano presentato come componente del direttivo. «Siamo sconvolti, come potevamo aspettarci questo da un professore?».
Lo stesso sgomento che deve aver provato, la sera del 24 aprile dello scorso anno, la giovane donna attirata in trappola - almeno stando alle accuse - nel corso di una cena tra amici. «È finito il vino, accompagnaci a casa mia che ne ho dell’altro, tu sei la più sobria e ti metti al volante», le avrebbe detto il professor Iannuzzi, dopo che nel party a casa del fratello dell’insegnante erano andate già via parecchie bottiglie e diverse strisce di cocaina.

La metamorfosi

«L’ho visto cambiar faccia da un momento all’altro», ha raccontato la commessa ai detective della Squadra mobile di Ancona, diretta dal vicequestore Carlo Pinto. Proprio Iannuzzi sarebbe stato il primattore dello stupro di Porto Recanati, mentre gli altri due bloccavano sul letto la preda. Sembrava che il professore delirasse, stando al racconto fatto nella denuncia della commessa, secondo cui l’insegnante era alterato da alcol e cocaina. «Mi aveva detto altre cose per dimostrare la sua potenza, come fosse un supereroe. Diceva sono Bruce Wayne, ma in realtà sono Batman». Un uomo dai due volti, l’alias di se stesso, proprio come il personaggio dei fumetti. Ma l’esatto contrario di un eroe.

La pericolosità

Un personaggio di una «totale spregiudicatezza», lo bolla il gip Claudio Bonifazi nel motivare l’esigenza di tenerlo in carcere insieme a Padalino per il pericolo che commettano altri reati dello stesso genere. Riesce difficile riconoscere l’immagine di un insegnante anche nelle minacce che avrebbe rivolto, secondo la denuncia, alla donna appena violentata. «Mi raccomando stai zitta, so dove abiti, dove lavori e dove vanno a scuola le bambine». E avrebbe anche brandito un coltello da cucina: «Alle donne che non stanno zitte ci penso io con questo, le ho tutte appese nell’appartamento di fronte».
Faranno fatica a riconoscerlo, per come lo descrive l’ordinanza del giudice, colleghi e studenti dell’istituto Meucci, dove Iannuzzi si era messo in malattia da qualche giorno. Davvero spiazzati, davanti alla notizia dell’arresto di un professore che non aveva mai dato problemi, anche se la presidenza dell’istituto Laeng–Meucci ha preferito non commentare. Nessuna ombra, apparentemente, nemmeno quando insegnava ad Ancona, all’istituto superiore “Podesti Calzecchi Onesti”, dove aiutava anche a organizzare seminari e iniziative per l’integrazione tra scuola e lavoro. Le accuse invece lo descrivono come un lupo nella notte. Iannuzzi venerdì ha preferito non rispondere alle domande del gip, nell’interrogatorio di garanzia, ma «ha voluto comunicare con forza - dicevano i suoi avvocati, Luca Froldi e Giuseppe Lupi - la propria estraneità e l’infondatezza di quanto sostiene la parte offesa».

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