Michael Schumacher compie 55 anni: il compleanno blindato a 10 anni da quell'incidente che cambiò la sua vita

Solo parenti e amici più stretti potranno fargli visita

Michael Schumacher compie 55 anni: il compleanno blindato a 10 anni da quell'incidente che cambiò la sua vita
Michael Schumacher compie 55 anni: il compleanno blindato a 10 anni da quell'incidente che cambiò la sua vita
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Mercoledì 3 Gennaio 2024, 11:44

Il 3 gennaio 1969 a Hürth, cittadina tedesca della Nordreno-Vestfalia, nasceva Michael Schumacher. Il pilota campione del mondo di F1 compie 55 anni e la scuderia Ferrari, con cui ha conquistato 72 delle sue 91 vittorie in F1 e 5 dei suoi 7 titoli iridati, i lo celebra con un post che lo ritrae esultante con le braccia al cielo, dopo una delle innumerevoli vittorie della sua carriera. «Buon compleanno Michael - si legge a corredo della foto - siamo sempre con te».

Il 29 dicembre sono passati anche 10 anni dall'incidente sugli sci a Méribel, sulle Alpi francesi, che provocò gravi danni cerebrali all'ex pilota tedesco. Schumi sbattè violentemente la testa contro una roccia subendo un grave trauma cranico. Uscito dopo diversi mesi dal coma artificiale, Schumacher non è più apparso in pubblico e solo in pochi conoscono le reali condizioni.

Il compleanno blindato nella villa

Schumacher ha passato la maggior parte della sua convalescenza nella sua villa di Gland, sul Lago di Ginevra, in Svizzera, con la moglie Corinna e i figli Mick, che ha seguito le sue orme, e Gina-Maria. Sono loro, più il fratello Ralf e pochi amici intimi, i soli a poter stare con lui. Tutto l'anno, senza nessuna eccezione nemmeno in giorni speciali come questo 3 gennaio.

Sono in molti in questi anni ad aver speculato sulla vita del pilota. Quello che sembra essere certo è che Schumacher respiri da solo, ma non sia in grado di compiere nessun movimento corporeo. Nella villa è presente un'equipe medica specializzata composta da medici e infermieri che lo monitorano e si prendono cura di lui 24 ore al giorno per 365 giorni all'anno.

Jean Todt, ex Team Principal della Ferrari e amico di Schumi ha recentemente parlato dell'ex pulota. «Ho condiviso con lui molti momenti e sono onorato di poterlo fare ancora. Non mi manca perché lui c’è», ha detto. «Con questo non voglio dire che ora la sua vita non sia cambiata. Non è quello di prima, quello che tutti ricordano in F1. Non è il Michael che tutti conoscevano. Oggi appare diverso, ma è splendidamente sostenuto dalla moglie Corinna e dai suoi figli, che lo assistono in tutto e per tutto ogni giorno».

 

Perché tutto questo riserbo

 A tutelare il silenzio il legale Felix Damm, che spiega le ragioni di questa scelta. «Solo Corinna e i figli possono scegliere cosa dire», ha detto l'avvocato alla rivista specialistica tedesca Legal Tribune Online. «Con l’incidente la pressione dei media è cambiata radicalmente.

Chiunque voleva ricevere di prima mano informazioni sulle condizioni di salute di Michael per mettere a segno uno scoop».

E questo va evitato. «Tuttavia nell’ambito della salute - continua - ogni dato è di natura sensibile. Gli stessi bollettini dei medici sono contenuti che possono essere classificati come “tematicamente legati alla privacy”. Di conseguenza, tali informazioni possono rimanere riservate e non essere diffuse, a seconda della discrezione della famiglia. In questo modo qualsiasi informazione venga pubblicata è suscettibile di querela da parte della famiglia a meno che le informazioni giungano dalla famiglia stessa». 

 

I presunti errori commessi in Francia

Nell'incidente di 10 anni fa due sarebbero gli errori commessi. Il giornalista tedesco Jens Gideon ha intervistato un maestro di sci che fu tra i primi a correre sul luogo dell'incidente. L'uomo ha spiegato che un fuoripista con situazione di neve sottile e molte rocce esposte sarebbe stato da evitare in quanto molto pericoloso. Schumi invece scelse di sciare proprio fuoripista, perse il controllo e cadde con la testa contro uno di quei massi, ferendosi gravemente malgrado indossasse il casco.

Il secondo errore lo avrebbero commesso i soccorritori, che inizialmente sottovalutarono le condizioni di salute dell’ex pilota. Il maestro ricorda che inizialmente Schumacher era cosciente dopo l’incidente: per questo fu deciso di trasportarlo con l’elisoccorso alla clinica di Moutiers. Proprio in volo le sue condizioni si aggravarono: perse conoscenza e venne intubato. A quel punto l’elicottero fu dirottato verso Grenoble, l’ospedale attrezzato più vicino. Lì Schumacher rimase per diversi mesi dopo una delicata operazione al cervello. Secondo la ricostruzione presentata da Gideon, però, il ritardo provocato dal tempo perso in volo avrebbe provocato un danno maggiore.

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