Samb, 100 anni di passione: un secolo di rossoblù. Le vecchie glorie si ritrovano nel glorioso Ballarin

Samb, 100 anni di passione: un secolo di rossoblù. Le vecchie glorie si ritrovano nel glorioso Ballarin
Samb, 100 anni di passione: un secolo di rossoblù. Le vecchie glorie si ritrovano nel glorioso Ballarin
di Luca Bassotti
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Mercoledì 5 Aprile 2023, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 21:44

SAN BENEDETTO Una bella giornata dedicata alla Sambenedettese. È quella di ieri in cui ricorrevano i cento anni della fondazione della società rossoblù e che è stata organizzata magistralmente da Samb Legend, l’associazione che ha curato tutte le interessanti iniziative. Maurizio Simonato, Bruno Ranieri, il giornalista Remo Croci, Luca Addarii, con la fondamentale opera di Nando Gabrielli della tipografia Fast Edit, hanno permesso che si vivesse una giornata all’insegna del cuore rossoblù e che si rispolverasse quel senso di appartenenza alla Samb che negli ultimi tempi si è perso per colpa dell’attuale club di Renzi. Poi la parte del leone l’hanno fatta la passione dei tifosi e la voglia dei bei ricordi e delle gesta della Samb del passato. Tutto è iniziato ieri mattina alle 10 al vecchio stadio Ballarin con i due striscioni che hanno accolto gli ex giocatori e i tifosi, che portavano la dicitura: “Da cento anni simbolo di un popolo e di una città” e “ Cento anni di passione e tradizione - Auguri Sambenedettese, nostro folle amore”. Con il passare dei minuti sono cominciati a crescere i tifosi che hanno voluto fare le foto con i beniamini del passato, a caccia di un ricordo e di un aneddoto. Alcuni con le lacrime agli occhi, altri con la soddisfazione di tornare a vivere intensamente la Samb. 


Gli ex rossoblù

Al Ballarin sono arrivati tanti ex calciatori come, tra gli altri, Beni, Caposciutti, Basilico, Simonato, Chimenti, Ripa, Pozzani, Bronzini, Di Nicola, Speggiorin, Coccia, Minguzzi, Nocera, Pucci, Piccioni, Valà, Daleno, Bogoni, Minuti, D’Angelo, Grillo, Lunerti, Gitto, Di Giannatale, Bendin, Di Francesco, Sestili, Romani, De Amicis, De Patre, Moscon, Garbuglia, Spinozzi, Castronaro, Bianchini, Voltattorni, Colasanto, Palladini, Falcetta.

Poi tutti si sono spostati all’hotel Calabresi per consumare il pranzo al quale sono stati invitate più di cento persone. Nella hall dell’albergo sambenedettese sono state esibite alcune maglie storiche e poster raffiguranti alcune stagioni sportive. 

Video inedito

Al termine del pranzo, in una sala dell’hotel Calabresi, vi è stata la proiezione di un inedito video nel quale sono state ripercorse tutte le fondamentali tappe della centenaria storia della Samb. A partire dal 4 aprile 1923 quando fu fondata la Samb per poi passare alla prima promozione in Serie B avvenuta nella stagione 1955/56. La gara di Coppa Italia con la Juventus nel 1961 e poi il derby con l’Ascoli nel 1968. Le immagini sono poi passate a descrivere la seconda promozione della Samb in Serie B nella stagione 1973/74 con il decisivo rigore realizzato da Chimenti nella gara casalinga con il Ravenna. Nel video si vede la città tappezzata di rossoblù con striscioni e bandiere. Infine si arriva alla terza promozione in Serie B raggiunta nella stagione 1980/81 con la concomitante tragedia del rogo del Ballarin nella partita casalinga con il Matera. Le testimonianze di Walter Zenga e di Gigi Cagni hanno meglio evidenziato quei drammatici momenti avvenuti prima della partita e dove persero la vita due giovani ragazze Carla Bisirri e Maria Teresa Napoleoni. Successivamente le immagini hanno riportato velocemente ai giorni nostri. 

Gli attestati 

Al termine della proiezione del video, sono stati consegnati attestati ai parenti di Gigi Traini e Renato Olivieri, i primi due calciatori di San Benedetto a giocare in Serie A, e poi a Paolo Beni, che detiene il record delle presenze con la maglia della Samb, ossia ben 415. Gli attestati sono andati anche ai figli degli ex presidenti Nicola D’Isidori, Arduino Caioni e Ferruccio Zoboletti, ed anche all’ex dirigente e ds Enzo Nucifora, che è stato ritirato dall’imprenditore sambenedettese Leo Bollettini. 

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