Mancini: "All'Inter un voto basso
Ma non ai giocatori bensì a me"

Roberto Mancini tecnico dell'Inter
Roberto Mancini tecnico dell'Inter
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Venerdì 8 Aprile 2016, 12:12 - Ultimo aggiornamento: 9 Aprile, 18:11
MILANO - L'allenatore dell'Inter Roberto Mancini si giudica con severità e si dà un voto basso mentre promuove i suoi giocatori. A poche giornate dalla fine del campionato, con la Champions ormai quasi inarrivabile, è già tempo di bilanci. Il tecnico - a sorpresa - non si fa sconti e in pagella si mette un brutto voto anche se ricorda che per costruire una squadra vincente serve tempo. L'Inter però mostra alcune lacune e Mancini le mette a fuoco: troppi errori e una paura a volte incomprensibile. L'Inter lotterà comunque fino alla fine con orgoglio e professionalità. Non c'è alcun rischio che la squadra possa perdere grinta e motivazione.

 «Non accadrà - afferma Mancini alla vigilia della sfida contro il Frosinone - perchè ci sono 21 punti e bisogna combattere e lottare fino alla fine, anche nei momenti di difficoltà. Finchè non è finita non si può cambiare obiettivo. Siamo professionisti e bisogna fare il massimo». Domani alle 15, l'Inter sarà impegnata in trasferta contro il Frosinone che ha fatto delle partite casalinghe l'arma per restare in Serie A. Nel girone di ritorno solo la Juventus è riuscita ad imporsi al Matusa e l'Inter, lontano da San Siro, ha conquistato solo due punti. «Fuori casa - ammette Mancini - abbiamo commesso errori di troppo e non c'è stata continuità. È il momento di tornare a vincere». Dimostrando anche di saper mettere al sicuro il risultato: sono 14 i punti persi negli ultimi minuti di gara. «Non è mancanza di concentrazione ma troppa pressione e paura nelle battute finali delle partite».

Non ci saranno Nagatomo e Miranda squalificati per un turno, un'emergenza che arriva nel momento peggiore.   Mancini però si prende tutte le responsabilità: «Un voto alla squadra? È basso il mio, non quello dei giocatori. Loro hanno lavorato tanto e bene». Il tecnico è amaro: «Alle volte si pensa che in poco tempo si possano sistemare le cose, poi ci si rende conto che ce ne vuole di più. Ma siamo sulla strada giusta e la forza che serve nei momenti difficili la costruiamo con pazienza». Mancini ha ancora un anno di contratto e lo ribadisce più volte. Afferma di non aver ricevuto nessuna offerta dalla Premier e che molte indiscrezioni riguardo un suo possibile addio a fine stagione non corrispondono a verità. Ma, nella giornata del rinnovo di Nagatomo fino al 2019, Mancini ricorda il destino di ogni allenatore: «Sono legati ai risultati. Se le cose vanno bene si rimane, altrimenti no. È un lavoro legato agli obiettivi ma al momento il problema non si pone. In Italia si sta bene, se solo il calcio cambiasse...». Non è preoccupato dalle cessioni dei big «si può fare bene risparmiando», apre a Jovetic almeno per le ultime partite e rimanda i discorsi di mercato a fine stagione: «Tourè? È prematuro parlarne». Restano sette gare poi si faranno conti, si daranno i giudizi e si dovrà parlare chiaro anche di futuro. 
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