San Benedetto, chiesto il rinvio a giudizio di Catia Talamonti. La dirigente comunale è accusata di abuso d'ufficio

San Benedetto, chiesto il rinvio a giudizio di Catia Talamonti. La dirigente comunale accusa di abuso d'ufficio
San Benedetto, chiesto il rinvio a giudizio di Catia Talamonti. La dirigente comunale accusa di abuso d'ufficio
di Alessandra Clementi
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Venerdì 3 Marzo 2023, 03:45 - Ultimo aggiornamento: 15:33
SAN BENEDETTO - La Procura della Repubblica di Ascoli ha chiesto il rinvio a giudizio per la dirigente comunale Catia Talamonti con l’ipotesi di abuso di ufficio. È quanto emerso, ieri mattina, presso la Corte di Appello di Ancona dove si è tenuta l’udienza per la causa del dirigente comunale Roberto De Berardinis che ha presentato ricorso dopo vere ricevuto la sanzione disciplinare del Comune per presunto assenteismo, confermata dal Tribunale Sezione Lavoro. 

L’udienza d’appello si è tenuta ieri ad Ancona alla presenza del ricorrente Roberto De Berardinis, il suo legale Christian Lucidi e l’avvocato, ppresentante del Comune, Andrea Principi. Proprio l’avvocato Lucidi nei giorni precedenti l’udienza aveva depositato la notifica di richiesta di rinvio a giudizio emanata nei confronti della dirigente Talamonti per abuso di ufficio e mancata astensione alla commissione di disciplina per presunto conflitto di interessi. Perché conflitto di interessi? Va ricordato che De Berardinis in qualità di dirigente agli affari generali del Comune stilò il documento in cui veniva ribadito che la Picenambiente doveva essere riconosciuta come società a controllo pubblico in netto contrasto con quanto sostenuto dalla dirigente al bilancio ed ex presidente della Picenambiente Talamonti. A fronte di tale contrapposizione però la stessa dirigente fu ugualmente a capo della commissione di disciplina chiamata a giudicare l’assenza di De Berardinis dal proprio ufficio, diversamente da quanto era avvenuto in due precedenti procedimenti disciplinari. 

La richiesta
 

«La richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di Talamonti è stata emessa lo scorso 11 gennaio – spiega il legale Lucidi - e noi l’abbiamo prodotta assieme agli altri atti e alle memorie prima dell’udienza e se ne è discusso anche durante il dibattimento». Nei prossimi giorni è prevista la sentenza per quanto riguarda l’appello del dirigente. 

La vicenda riguardante De Berardinis risale al marzo 2019 quando l’allora dirigente del settore affari generali, pur avendo timbrato regolarmente il cartellino, si assentò per partecipare al dibattimento di una causa civile presso il tribunale di Ascoli.

Da qui la sospensione dal lavoro per 60 giorni con privazione della retribuzione. Sanzione disciplinare emessa dalla commissione, composta da una parte dell’organico dirigenziale del Comune presieduta da Talamonti. Nel maggio dello stesso anno De Berardinis aveva presentato ricorso al Tribunale di Ascoli che si era pronunciato rigettando il ricorso e imponendo il pagamento delle spese legali per 5.800 euro in capo al dirigente. Da qui il ricorso alla Corte di appello di Ancona. A questo punto si crea anche una questione amministrativa su come il Comune intenderà muoversi eventualmente nei confronti della dirigente al bilancio Talamonti che già nei mesi scorsi era stata rimossa dal servizio delle società partecipate proprio per potenziali conflitti di interesse avendo ricoperto la carica di presidente di Picenambiente.

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