Finardi al CaterRaduno per Libera
«Flash mob canoro contro le mafie»

Eugenio Finardi
Eugenio Finardi
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Mercoledì 28 Giugno 2017, 11:21
SENIGALLIA - Senigallia e il CaterRaduno 2017 la canteranno chiara alle mafie e «le manderanno a farsi liberare la mente». «Dobbiamo riempire la piazza» è l’appello degli organizzatori.  Sabato a conclusione del 19esimo CaterRaduno al posto della tradizionale “Asta per Libera” alle 18,30 si svolgerà il primo flash mob canoro targato Radio2. «Per me è un elemento importante – afferma Eugenio Finardi – dopo quasi vent’anni il Grande Coro sostituisce l’asta, se vogliamo dargli un significato, possiamo dire che il coro è per definizione un intervento di insieme, mentre l’asta era comunque un elemento competitivo dove alla fine doveva vincere qualcuno: in un coro vincono sempre tutti quelli che partecipano». 

In piazza Garibaldi, tutti coloro che vorranno potranno cantare un’esecuzione collettiva de “La Radio”, di Finardi. In un grande concerto improvvisato, si raccoglieranno fondi per Libera. «Per partecipare, sarà obbligatorio indossare la maglietta di Libera, portare con se la libertà mentale, e tanta gioia – spiega il cantautore – sulla schiena della maglietta c’è scritto il testo del ritornello di “La Radio”: amo la radio perchè arriva dalla gente, entra nelle case e ci parla direttamente, e se una radio è “Libera”, ma “Libera” veramente, mi piace ancor di più, perché “Libera” la mente». «La mia canzone - racconta il 65 enne cantautore italiano, che da tanti anni frequenta le Marche - compie 41 anni e sembra portarli bene. È una canzonetta che ha colpito nel segno tanti anni fa e continua ad essere attuale ho suonato molte volte con Marco Poeta di Recanati - il chitarrista che si è dedicato alla bossa nova e che ha collaborato con importanti jazzisti italiani di fama internazionale – e ho un bellissimo ed intenso ricordo di Francesco Di Giacomo del Banco del Mutuo Soccorso. Amo le Marche e trovo emozionante il contrafforte di colline che precede l’Appennino e guarda dall’alto l’Adriatico. Amo la storia di questa regione e tutti i suoi stupendi boghi che dimostrano di amare la musica possedendo ognuno un magnifico teatro a ferro di cavallo». 

«A Milano da venerdì scorso sotto la sede della radio, sono iniziate le prove del Grande Coro», ha detto con la consueta ironia Sara Zambotti. A Senigallia l’occasione sarà speciale: parteciperà anche don Ciotti, l’animatore e fondatore di Libera. 
Il ricavato della vendita delle magliette contribuirà alla ricostruzione del centro di aggregazione, di Force, una comunità di 1300 abitanti colpita dal terremoto, uno dei paesi marchigiani più segnati, in provincia di Ascoli Piceno. «Chiamamolo tranquillamente un oratorio», ha aggiunto ironicamente Massimo Cirri. «Daremo vita al più Grande Coro mai visto e sentito: aspettiamo tutti, grandi e piccini, intonati e stonati, da soli o piacevolmente accompagnati». Il coro, aperto a tutti, è l’appello del direttore d’eccezione. Il maestro Eugenio Finardi oltre al Grande Coro dirigerà l’immancabile Banda Osiris, e invia un ringraziamento al Maestro Roberto Molinelli per l’arrangiamento per Coro e Banda.  Garibaldi in mille liberò l’Italia, dalla piazza di Senigallia, in maggior numero, si cercherà di «liberare la mente dalle mafie».
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