Dardust fa tappa a Recanati con il Duality Tour: «Porto a Lunaria la mia musica senza schemi»

Dardust fa tappa a Recanati con il Duality Tour: «Porto a Lunaria la mia musica senza schemi»
Dardust fa tappa a Recanati con il Duality Tour: «Porto a Lunaria la mia musica senza schemi»
di Saverio Spadavecchia
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Domenica 23 Luglio 2023, 01:45 - Ultimo aggiornamento: 13:47
RECANATI - “Lunaria” torna ad illuminare le notti di Recanati con il concerto gratuito di Dardust. Uno spettacolo unico, con due set completamente diversi. Dardust è Dario Faini, artista originario di Ascoli Piceno, producer pioniere della musica classica alternativa e pianista italiano tra i più influenti della nuova generazione. Nell’autunno del 2022 pubblica, sul mercato internazionale per Sony Masterworks e Artist First, “Duality” doppio album in cui separa le sue due anime, piano solo ed elettronica. E proprio il Duality Tour nato da quest’ultima pubblicazione, sarà al centro dell’esibizione di domani, lunedì, a partire dalle ore 21, in piazza Leopardi.
Il Duality Tour sarà uno spettacolo unico, ma come fa un artista come lei a coniugare l’anima elettronica e quella classica all’interno di una performance?
«Sono due concerti in uno, ovvero uno spettacolo diviso in due atti. Uno spettacolo dove oltre al piano solo ci sarà poi una veste elettronica dove mi accompagneranno Vanni Casagrande e Marcello Piccinini, anche loro due ragazzi marchigiani. È uno spettacolo senza precedenti, fluido, che si adatta alla serata». 
Dal punto di vista compositivo quanto è difficile gestire questa “divisione” tra l’anima elettronica e quella classica?
«È più difficile il contrario: farle convivere come ho fatto nei dischi precedenti. Il fatto di separale in quest’ultima fase è il passaggio finale dei miei 10 anni di Dardust. È uno show agli estremi, perché il “Duality tour” è il massimo che posso fare. Il futuro è una tela bianca da immaginare».
Lunaria arriva dopo tante esperienze: a livello personale come si approccia ad eventi di diverso tipo e con un pubblico molto eterogeneo?
«Sono sempre libero di fare quello che sento, perché nel mio percorso come Dardust è la musica che si adatta al luogo e fa vivere l’esperienza al pubblico. Questo credo sia una cosa bellissima, perché chi viene ai miei concerti è un pubblico curioso, che non vuole essere intrappolato in nessuno schema».
Nel suo ultimo disco ci sono molti riferimenti al Giappone, da dove nasce questa passione?
«La mia passione nasce per il Giappone nasce da lontano. Le musiche di Ryuichi Sakamoto e Joe Hisaishi, i libri di Yukio Mishima, il cinema di Takeshi Kitano e anche la religione. Sono tutte cose che mi hanno formato che mi hanno formato nel corso degli anni».
Ryuichi Sakamoto e Joe Hisaishi sono quindi delle influenze evidenti nella sua musica?
«Sono due compositori che amo moltissimo, forse più il primo. Nel concerto ci saranno due omaggi. Uno a Joe Hisaishi, il compositore che ha dato forma alle storie animate dello Studio Ghibli, e l’altro al compositore premio Oscar Sakamoto. Nello specifico eseguirò un estratto della colonna sonora de “L’ultimo imperatore”».
C’è un nuovo disco all’orizzonte?
«Sì, il nuovo disco c’è già ma l’uscita è ancora da definire con precisione».
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