Levante in concerto all’Arena Beniamino Gigli di Porto Recanati: «Vi canto la mia speranza»

Levante in concerto all’Arena Beniamino Gigli di Porto Recanati: «Vi canto la mia speranza»
Levante in concerto all’Arena Beniamino Gigli di Porto Recanati: «Vi canto la mia speranza»
di Saverio Spadavecchia
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Sabato 15 Luglio 2023, 07:00 - Ultimo aggiornamento: 15:38

PORTO RECANATI - Tutto pronto all’Arena Beniamino Gigli di Porto Recanati per l’arrivo di Levante. Martedì, 18 luglio, alle ore 21 l’artista porterà live il nuovo album, “Opera futura”, e i suoi successi, che hanno caratterizzato questi 10 anni di carriera.

Tra le canzoni sicure protagoniste “Vivo” che ha partecipato a Sanremo 2023 e che ha conquistato il pubblico grazie ai ripetuti passaggi radiofonici. Recentemente Levante ha pubblicato anche il terzo singolo di “Opera Futura”, intitolato “Canzone d’Estate” in cui viene raccontato l’esaurirsi di un amore come se fosse un pasto consumato con appetito vorace, un omaggio ai personaggi de “Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante”, il più noto e originale film del regista di culto Peter Greenaway.
Un tour che segue la pubblicazione di un nuovo disco: quanto è stato impegnativo lavorare alle canzoni di “Opera Futura”?
«Il nuovo disco arriva dopo varie fasi. Dopo “Magmamemoria” del 2019 ho affrontato la prova live del Forum di Milano, Sanremo 2020 e poi la maternità con la nascita di mia figlia Alma Futura che ci ha fatto scoprire la genitorialità. Un disco che chiude tanti cerchi e non è stato semplice perché il mio disco precedente aveva sorpreso molti e conquistato una fetta di pubblico maggiore: quando si alza l’asticella non è mai semplice mantenere quel livello. Sono rimasta sempre me stessa perché credo sia la soluzione vincente: per questo sono soddisfatta di “Opera Futura”».
In un mercato discografico così complicato e con tanta “musica oggetto”, è complicato mantenere questa linea?
«Sì, ma ho mantenuto la mia idea di musica e non mi sono fatta trascinare da altre correnti. Ho sempre mantenuto il mio gusto e credo di aver fatto bene. Le persone che ti ascoltano cercano di ritrovare chi hai sempre mostrato. In “Opera Futura” ho cercato di andare oltre il mio essere nostalgica, perché c’è il desiderio di guardare al futuro. “Vivo” per esempio è un canto di speranza, un desiderata».
Ci sono però anche brani dalle sfumature più profonde come “Mater” e “Mi Manchi”, come mai?
«Non ho avuto paura di raccontare il buio e la depressione, e parlare di queste condizioni dell’essere umano credo sia giusto raccontarle. In tutto questo disco c’è un passo in avanti ma c’è anche una sintesi dei miei 10 anni di carriera. Una buona sintesi, sicuramente non facile anche per le grandi aspettative che c’erano».
Una scaletta impegnativa con tante canzoni e storie da raccontare: che spettacolo si deve aspettare il pubblico di Porto Recanati?
«Il palco è la cosa che mi fa meno paura di tutte e nonostante siano passati 2 anni dall’ultimo tour estivo posso dire che ho una differente resistenza.

Una scaletta che sembra eterna, ma tutte le canzoni volano perché cercato di prendere anche qualcosa che nel corso degli altri tour abbiamo lasciato indietro. Ci sono pezzi energici, ci sono le mie ballate e c’è tanta muscolarità in questo live. C’è bisogno del fisico per così dire, perché dobbiamo tirare fuori la voce le gambe per vivere una serata come questa».

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