Renga con il suo “Acoustic trio” all’arena Varco sul Mare di Civitanova: «Sarà un concerto più intimo»

Il cantautore Francesco Renga
Il cantautore Francesco Renga
di Chiara Morini
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Venerdì 13 Agosto 2021, 15:55

CIVITANOVA - Sarà Francesco Renga, con il suo “Acoustic trio – estate 2021” il prossimo artista a salire sul parlo dell’arena Varco sul Mare di Civitanova Marche, oggi, venerdì 13 agosto alle 21,30 (info: 0733865994). 
Renga, cosa significa per lei ripartire con questo tour?
«Sono contentissimo di ricominciare. La cosa che più mi è mancata è il live. Non sono stato con le mani in mano, ho continuato a scrivere, a produrre, ma questa estate ho voluto fortemente esserci. Il tour, e quindi anche il concerto di Civitanova Marche, sarà adeguato al momento, più intimo». 
Per il tour lei ha detto che ha preparato una scaletta speciale con arrangiamenti speciali. Cosa porterà sul palco? 
«La scaletta o il canovaccio, se preferisce, è sempre la stessa. Ho reinventato alcune mie canzoni, facendo cantare anche la gente, voglio coinvolgerla quasi come un abbraccio virtuale». 
Cosa intende? 
«Il motore dei miei concerti è il pubblico: se canta con me raddoppio anche il ritornello. Poi, grazie ai monitor che facilitano la lettura, possiamo anche parlarci. Finora mi sto divertendo come un matto, vado avanti e non torno indietro, non ci penso proprio».
Torniamo alla scaletta: sarà speciale e “solo per voi”: come mai? 
«Ho riarrangiato i successi della mia carriera per adattarli al trio che mi accompagnerà sul palco: Fulvio Arnoldi alla chitarra acustica e alle tastiere, Vincenzo Messina al pianoforte e alle tastiere, Stefano Brandoni alla chitarra. Sono brani resi in versione speciale: a ogni fine concerto lo dico che è uno spettacolo “sincero”, mi passi il termine, come lo è la gente. È fatto per la gente che sono contento di riabbracciare». 
Quanto è importante la musica per lei e quanto lo è per il pubblico, in questo periodo difficile per tutti?
«Quanto sia stato assurdo questo periodo lo dimostra la stessa gente che partecipa ai concerti, agli spettacoli, agli eventi. La musica ha fatto (e lo farà ancora) venir fuori le emozioni. Accompagna molto anche questo periodo in cui dopo essere stati tutti isolati e separati torniamo a godere delle emozioni della musica. È comunque ossigeno e libertà per noi artisti e per la gente che torna a vivere». 
Com’è stato vivere e cantare a Sanremo con l’Ariston senza pubblico?
«Pensavo fosse una semplice anomalia, un qualcosa che non avrei notato una volta salito sul palco. Ma non avere nessuno davanti, in un luogo come quello, le confesso che è stato proprio deprimente. Avevo sottovalutato l’impressione che avrebbe potuto fare. Vede la musica è sì esibizione di un cantante, ma è condivisione con il pubblico. È come quando dai la chiave di una porta e diventa di chi la riceve: ecco la musica senza spettatori ad ascoltare perde il suo significato».
Ha altri progetti in vista? 
«No, o meglio se per progetti intende nuovi dischi no, al momento non è la mia priorità.

Lavoro a progetti diversi, con diversi produttori, e sto tornando alla musica più suonata, alle sue origini, che forse noi abbiamo perso di vista. Torniamo ad accontentare il pubblico che ci ama: da questo tour sto ricevendo molti segnali positivi. Poi quando sarà finito vedremo cosa si farà».

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