Rinasce a Pergola l’antica Accademia degli Immaturi

Paolo Fadelli e Paolo Notari, fondatori del sodalizio pergolese
Paolo Fadelli e Paolo Notari, fondatori del sodalizio pergolese
di Veronique Angeletti
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Venerdì 20 Novembre 2020, 02:05

PERGOLA - All’origine della rinascita culturale dell’Italia dal ‘400 ci sono anche gli Immaturi, gli Inculti, gli Imperfetti, gli Inariditi e tanti altri Assorditi. Accademie nate a Pergola, Cagli, Macerata, Jesi ed Urbino per citarne solo alcune che, dedicandosi alla lingua italiana o a varie forme artistiche, diedero un loro decisivo contributo intellettuale. Dal mondo chiuso delle università medievali, limitate alle tematiche del diritto, della medicina, della teologia e della filosofia, hanno fatto uscire tanti dibattiti, emergere nuove teorie, eseguire esperimenti e dato un impulso a delle attività teorico-pratiche che sono la linfa di una società moderna in continua evoluzione.

 
In sintesi, sono stati dei contenitori intelligenti che seppur sono riusciti a calamitare ed inserire idee intuitive, felici ed acute, sono rimasti nascosti nelle pieghe della storia. Ed è proprio per rivitalizzare questo spirito che un gruppo di professionisti marchigiani, principalmente pergolesi, hanno deciso di dare nuova vita all’antica Accademia degli Immaturi. Un sodalizio, nato a Pergola, dedicato più di tutto alla diffusione della poesia, grazie all’impegno dell’illustre Girolamo Graziani. «Ebbe il suo massimo splendore nel ‘700 - commenta l’imprenditore Paolo Fadelli, neo presidente dell’associazione - quando ne fecero parte il fior fiore dei poeti e eruditi da diverse parti del centro Italia».
Un’interruzione con le invasioni napoleoniche del 1798, la ripresa nel 1820 per volere del letterato Francesco Guazzugli Bonaiuti che fu Podestà e poi il sodalizio si sciolse, come ente pubblico, ma rimase intellettualmente vivo sino ad essere fermento per il dibattito culturale e politico che porterà alle nuove idee risorgimentali. Il che farà di Pergola un capofila nel processo per l’Unità d’Italia. Da allora, di questa associazione, che aveva come emblema delle nespole sulla scia del detto che “tutto matura”, non era rimasto che un accorato appello alla sua rinascita da parte dello storico pergolese Sandro Sebastianelli in un volume, pubblicato nel 1971, dall’Istituto Nazionale di Studi Piceni. Appello raccolto oggi da un nutrito gruppo fondatore. 
Oltre a Paolo Fadelli, c’è Giuseppe Baldetti dell’Enav, Sergio Belardinelli ordinario dell’Università di Bologna, il noto giornalista televisivo Paolo Notari, Federico Albertini, professionista pesarese, Marco Conti, ad di Termowatt-Ariston, l’imprenditore Villiam Breveglieri. Primo punto della loro agenda: sistemare le sale chiuse dedicate al Risorgimento che si trovano all’interno del Museo dei Bronzi Dorati e della Città di Pergola. 
Lo scopo è assolutamente ambizioso: vogliono ridare centralità ad un racconto fondamentale per la memoria storica del Paese Italia.

Fu Pergola a capitanare l’insurrezione contro lo Stato Pontificio l’8 settembre del 1860 e a guidare la delegazione che incontrò a Bologna il Re, invitandolo a proseguire nel suo intento di unificazione. Nel museo, ci sono preziosi cimeli che meriterebbero di essere condivisi con il grande pubblico.

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