Per i Capannoni Rossini di Macerata si punta sul progetto Owl: gli edifici ospiteranno un laboratorio accademico di alta formazione

Per i Capannoni Rossini si punta sul progetto Owl: gli edifici ospiteranno un laboratorio accademico di alta formazione
Per i Capannoni Rossini si punta sul progetto Owl: gli edifici ospiteranno un laboratorio accademico di alta formazione
3 Minuti di Lettura
Giovedì 11 Aprile 2024, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 11:31

MACERATA Nuova vita agli ex Capannoni Rossini. Edifici che nella loro lunga storia hanno prima ospitato la ditta Rossini che vendeva e riparava trattori, poi sede della Smea l’azienda raccolta rifiuti, prima di essere acquistata dal Comune. E che diventerà entro fine anno un laboratorio accademico di alta formazione, progetto Owl (Open Working Lab), grazie alla convenzione triennale che l’amministrazione ha sottoscritto con l’Accademia di Belle Arti.

Rinascono nel segno della luce e dell’antico splendore mantenuto nella ristrutturazione: a ricordare le vecchie strutture all’ingresso resta lo scheletro in ferro di un capannone sul quale stanno nascendo dei gelsomini che, nell’arco di qualche anno, lo renderanno un pergolato verde accanto al bianco e grigio dei nuovi edifici mentre gli arredi interni sono colorati dando risalto alla bellezza del luogo.

I lavori

I lavori di riqualificazione, per un importo di circa 2 milioni di euro, sono stati ultimati nei giorni scorsi.

Un iter del progetto che addirittura risale all’autunno del 2017 quando il Comune di Macerata beneficiò del finanziamento previsto dal Piano nazionale per la riqualificazione delle aree urbane degradate: da allora trascorsero altri tre anni prima di poter vedere avviato il cantiere degli ex Capannoni Rossini nell’estate 2020 ed oggi si è giunti al completamento dei lavori. Un percorso travagliato per la riqualificazione che ha visto susseguirsi molti ostacoli come l’esplosione della pandemia, l’aumento dei prezzi, la carenza di materiali ed anche un paio di varianti in corso d’opera che hanno portato allo slittamento delle tempistiche nel recupero dei 1700 metri quadrati degli edifici.

«Presentiamo un’operazione in linea con gli obiettivi dell’amministrazione: procedere alla riqualificazione del tessuto urbano dando un impulso di rivitalizzazione con la creazione di spazi di condivisione, lavoro e aggregazione, in particolare per i giovani. - ha sottolineato il sindaco Sandro Parcaroli- Vogliamo stimolare la loro creatività e supportarli anche a livello professionale con spazi ad hoc dove trovare punti di riferimento e di orientamento formativo ma anche luoghi di confronto e di supporto per eventuali difficoltà e disagi personali».

Fondamentale la sinergia con l’Accademia di Belle Arti che si occuperà, nello specifico, della promozione di servizi di formazione per i giovani artisti, anche a fini didattici, con l’avvio di programmi di ricerca specifici. Ha ribadito la direttrice di Abamc, Rossella Ghezzi: «Contiamo di essere pronti per il prossimo autunno in modo da aprire l’attività ai Capannoni Rossini a novembre, nel prossimo anno accademico». L’area può diventare un'importante occasione di rivitalizzazione sociale e produttiva per l'intero quartiere che gravita intorno a viale Don Bosco. «Il progetto della vecchia amministrazione prevedeva in questi spazi un centro sociale per immigrati mentre col nostro avvento abbiamo deciso di cambiare la destinazione di questi locali e creare qui un laboratorio accademico di alta formazione per i giovani», ha detto l’assessore Andrea Marchiori.

© RIPRODUZIONE RISERVATA