Musica, amicizia e bandoneon: Daniele Di Bonaventura è il miglior jazzista che le Marche abbiano espresso

Musica, amicizia e bandoneon: Daniele Di Bonaventura è il miglior jazzista che le Marche abbiano espresso
Musica, amicizia e bandoneon: Daniele Di Bonaventura è il miglior jazzista che le Marche abbiano espresso
di Massimiliano Viti
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Mercoledì 26 Luglio 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 11:34

Daniele Di Bonaventura, il migliore jazzista che le Marche abbiano mai espresso, si esibirà venerdì 28 luglio in piazza Matteotti a Sant’Elpidio a Mare insieme a Paolo Fresu nel concerto “Jazz to children-Musica per tutti da 0 a 100 anni”. Si aprirà così l’edizione numero 24 di Sant’Elpidio Jazz Festival realizzata dal Comune di Sant’Elpidio a Mare con la direzione artistica di Syntonia Jazz e Alessandro Andolfi, in collaborazione con Amat. Di Bonaventura, 57 anni, nato e residente a Fermo, dopo aver iniziato la sua carriera suonando il pianoforte ha trovato la sua dimensione ideale nel bandoneon, dove è considerato uno dei migliori al mondo.


L’incontro

Compositore, arrangiatore e pianista, Daniele è legato da una lunga amicizia con il trombettista sardo Paolo Fresu.

I due hanno suonato praticamente ovunque. «Con Paolo ci conosciamo da 17 anni. Ci siamo incontrati in Corsica nel 2006 per il progetto “Mistico Mediterraneo” del coro corso A Filetta. Da allora non ci siamo più allontanati» racconta il bandoneonista fermano. Che del rapporto con Fresu afferma: «Un duo longevo come il nostro, oltre alle affinità musicali, si consolida soprattutto fuori dal palco, condividendo viaggi, trasferte ed altro. La sintonia e l’amicizia che ci lega viene poi espressa con la musica. Con Paolo non abbiamo una scaletta nei concerti. Non decidiamo nemmeno il brano di apertura e a volte nemmeno ci scambiamo un cenno di intesa. Basta una nota».

Il musicista marchigiano è impegnato in diversi progetti. E spesso viene chiamato come ospite speciale ad apporre il suo timbro musicale. «Quando suono da solo mi sento totalmente libero. Ma poi sento il bisogno di condividere la musica con altri. Credo che la situazione ideale è quella di avere tanti progetti diversi. Così da diversificare i momenti e le esperienze. E sentirsi a proprio agio con tutti» afferma Di Bonaventura. Il bandoneon è uno strumento poco utilizzato e poco ascoltato nel jazz a differenza della più popolare fisarmonica. «Il bandoneon non è quasi contemplato. Perché fatte salve rare eccezioni vale l’equazione bandoneon uguale tango. Le eccezioni sono rappresentate da chi è arrivato al bandoneon con un background jazzistico alle spalle. Viceversa se inizi a suonare lo strumento, nel 99% dei casi sarai diretto verso il tango. I giovani bandoneonisti sono pochi. Lo tocco con mano nel corso che da un paio di anni tengo al Conservatorio di musica di Pescara. Consigli a giovani musicisti? Ascoltare tanta musica, andare a sentire i concerti e formarsi una propria identità. Rendersi riconoscibili attraverso una voce e un linguaggio proprio». Con Daniele non si può non parlare del rapporto jazz e Marche. E il musicista si toglie qualche sassolino: «Sono di Fermo e non sono stato mai invitato nella rassegna jazz che organizzano in città. Nei festival marchigiani sono stato inviato solo a Fano Jazz. Questo perché molti organizzatori locali preferiscono chiamare musicisti che a loro volta sono direttori creativi di festival. Detto questo credo che i musicisti jazz marchigiani ci siano. E anche bravi» chiosa Di Bonaventura. Nell’ambito di Jazz di Marca, per il concerto dedicato al centenario della banda “Cecchini” Paolo Fresu si esibirà il 29 luglio a Monte San Pietrangeli (chiostro di San Francesco) insieme al pianista cubano Omar Sosa.

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