Vivere bene si può: con la mente
l'alimentazione e l'attività fisica

Vivere bene si può: con la mente l'alimentazione e l'attività fisica
di Nico Coppari
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Lunedì 30 Aprile 2018, 15:59 - Ultimo aggiornamento: 1 Maggio, 09:44
Gli stili di vita sono un fattore di grande importanza nella prevenzione. Praticare, a qualsiasi età, una regolare attività fisica o aerobica e adottare le regole di una corretta alimentazione sono le indicazioni fondamentali che qualsiasi medico prescrive. Purtroppo, gli indicatori al momento non sono dei migliori.
 


Italia sedentaria
Dal punto di vista della pratica dell’attività fisica, infatti, l’Italia si conferma un “Paese sedentario”, con appena il 10% della popolazione che fa costantemente attività fisica, mentre in Inghilterra, ad esempio, si arriva ad una percentuale quasi doppia della popolazione attiva. Dati ancora superiori nei Paesi Scandinavi. Dal punto di vista dei corretti stili alimentari, invece, nel Bel Paese ci si lascia ancora andare a mode del momento. Il tema, nelle sue più diversificate sfaccettature, è stato affrontato, discusso e approfondito nel corso di un convegno ed evento formativo per medici che si è tenuto nei giorni scorsi presso la palestra Più Blu di Loreto, organizzato dal dr. David Mariani, responsabile del reparto di oncologia della Casa di Cura Villa dei Pini di Civitanova Marche.
 
L’importanza degli stili di vita
«Se su fattori come quello genetico o quelli legati all’età si può fare ben poco, gli stili sono invece modificabili. E su quelli si può e si deve intervenire. Ecco perché la prevenzione è possibile ed è alla nostra portata, quotidianamente”, non si stanca di ripetere Mariani. «Gli stili di vita rappresentano decisamente uno dei fattori di rischio. Basti pensare all’aumento dei casi di tumore al polmone tra le donne, conseguenza diretta dell’incremento del numero di fumatori tra la popolazione femminile. E l’alimentazione è uno di questi fattori di rischio. È fondamentale tenere stili di vita corretti anche a tavola». «Alimentazione e attività fisica sono aspetti degli stili di vita su cui è possibile intervenire in fase di prevenzione primaria, ovvero quella prevenzione che si può fare quando non c’è ancora l’insorgenza della malattia. Quindi, per l’appunto, non fumando, adottando un’alimentazione corretta, facendo una moderata e frequente attività fisica».
 
L’alimentazione
Sul fronte nutrizionale abbiamo contattato lo specialista in scienza dell’alimentazione, il dr. Amedeo Giorgetti: «L’ Organizzazione Mondiale della Sanità, tutte le più autorevoli Società Scientifiche, tutte le Istituzioni Ufficiali deputate alla promozione di stili di vita salutari, concordano su alcuni punti cardine e regole da rispettare con continuità, quotidianamente (vedi la tabella). Alla luce di queste certezze scientifiche, l’alimentazione che garantisce un migliore stato di salute è quella tradizionale dei popoli mediterranei che privilegiano gli alimenti di origine vegetale, mangiano la carne e il pesce non più di due volte la settimana, utilizzano l’olio di oliva per condire ed hanno uno stile di vita attivo. Ovviamente, sempre con l’obbiettivo di migliorare il nostro stato di salute, dovremmo assolutamente diventare dei “consumatori consapevoli” imparando a leggere accuratamente le etichette e pretendendo dai nostri fornitori di conoscere la storia di quell’alimento che andremo a mangiare».
 


Il benessere mentale
Il cerchio si chiude integrando agli aspetti di prevenzione, attività fisica e alimentazione con il concetto di umore e benessere mentale. Per chi pratica attività sportiva, «gli effetti sull’umore – dice la psicologa Katia Marilungo – sono massimizzati se c’è divertimento, se non viene enfatizzata la competizione, se l’esercizio è aerobico con intensità bassa e di lunga durata. Ma più in generale per tutti, la ricerca ha mostrato come l’attività motoria, anche moderata, può essere un benefit importante per ridurre e prevenire malattie sia di tipo fisiologico che psicologico. Contrastare la sedentarietà, e la pigrizia vuol dire migliorare la qualità di vita».
 
È l’ora della cultura del benessere diffuso
«Anche in Italia sarebbe ora di abbracciare la cultura del benessere diffuso». L’appello viene da Claudia Principi, amministratore del Gruppo Happiness, insieme al socio Emanuele Mancinelli, che conta oltre 6 mila tesserati e, con i Club di Loreto, Castelfidardo, Chiaravalle e Ancona, è la principale catena delle Marche per il fitness e il benessere. E guarda oltre: «Lo Stato può trovare dei veri e propri “partner strategici” in quelle strutture private che un tempo erano palestre per scolpire addominali e ora sono sempre più degli autentici Club che si occupano a 360° del benessere dei propri associati».


 
Un vero ginepraio di strategie nutrizionali
«Da anni assistiamo ad una guerra tra i sostenitori delle più varie strategie nutrizionali: dei veri e propri “guru”, spesso senza alcuna autorevolezza scientifica parlano di quella che dovrebbe essere l’alimentazione migliore per la nostra salute». Non lascia dubbi il j’accuse del dr. Amedeo Giorgetti, specialista in Scienza dell’alimentazione presso varie cliniche e centri medici del territorio. «Nel rispetto delle posizioni etiche più che legittime, è corretto fare chiarezza basandosi sugli studi scientifici, gli unici che dovrebbero guidare le scelte alimentari in tema di salute».
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