Protesi fast al ginocchio: protocollo
per brevi tempi di recupero a Villa Igea

Protesi fast al ginocchio: protocollo per brevi tempi di recupero a Villa Igea
di Stefano Fabrizi
3 Minuti di Lettura
Martedì 17 Aprile 2018, 12:44 - Ultimo aggiornamento: 30 Aprile, 12:53
Un protocollo innovativo per l’intervento di protesi al ginocchio, che consente al paziente velocissimi tempi di recupero, trova per la prima volta piena applicazione nelle Marche, a Villa Igea. Presso la casa di cura privata di Ancona, accreditata con il sistema sanitario nazionale, si è svolta nei giorni scorsi una speciale sessione chirurgica con un ortopedico di fama internazionale, David Barrett dell’Università di Southampton, esperto di biomeccanica applicata alle protesi di ginocchio. Il professor Barrett e l’équipe ortopedica di Villa Igea stanno collaborando nell’applicazione di questo protocollo, detto di “Fast Recovery”, cioè di “rapido recupero postoperatorio”.

Una struttura all’avanguardia
Il “Fast Recovery”, adottato grazie all’iniziativa del dottor Nazzareno Catalani, del dottor Nicola Pace e del dottor Davide Enea, conferma Villa Igea come struttura d’avanguardia nel settore. «Questo protocollo - spiega il dottor Catalani - garantisce notevoli vantaggi. Grazie ad accorgimenti intraoperatori, farmacologici e postoperatori, il paziente inizia a camminare dopo circa 3 ore dall’intervento, piuttosto che dopo le 24 o 48 ore previste dai protocolli tradizionali». Inoltre, la fase postoperatoria è decisamente meno gravosa: non è più necessario il catetere vescicale, che causa fastidi notevoli e presenta un rischio infettivo, e sono assenti i drenaggi, eliminando un ulteriore elemento di disagio. Gli interventi eseguiti in “Fast Recovery” da gennaio di quest’anno hanno già fatto registrare importanti risultati, come riferisce il dottor Enea, responsabile del reparto di Ortopedia: «I 75 pazienti operati e oggetto di studio hanno dimostrato una significativa diminuzione della perdita di emoglobina (-35%) rispetto ai pazienti operati secondo protocollo tradizionale. Pur iniziando a muoversi molto prima, questi pazienti non hanno avuto alcun bisogno di trasfusioni, solitamente necessarie nel 13% dei casi operati in maniera tradizionale. Alla dimissione – aggiunge Enea – che solitamente avviene dalla terza alla quinta giornata dopo l’intervento, abbiamo registrato una capacità funzionale del ginocchio (flessione ed estensione) in media superiore a quella ottenuta con metodica tradizionale».

Diffusa in Gran Bretagna
Tale procedura è abbastanza diffusa nel mondo anglosassone ma è ancora poco sperimentata in Italia; in questo contesto nasce la collaborazione con il professor Barrett, tra i primi a recepire il “Fast Recovery” nel Regno Unito. “Con Villa Igea - sottolinea Barrett - abbiamo attivato un proficuo scambio di esperienze per migliorare sempre di più questa tecnica a beneficio dei pazienti. Alcuni accorgimenti postoperatori adottati ad Ancona, come ad esempio il mantenimento dell’arto in posizione flessa per 3 ore dopo l’intervento, potranno ora essere riprodotti anche a Southampton”. Dopo la sessione chirurgica svoltasi a Villa Igea seguiranno altri incontri, nell’ottica di proseguire con momenti di condivisione e di formazione professionale la collaborazione tra il team di Barrett e la casa di cura dorica.

La patologia più comune è legata all’artrosi
La patologia più comune che può rendere necessario l’impianto di protesi di ginocchio è l’artrosi che, nelle forme più avanzate, causa forti dolori e rigidità con notevole limitazione nelle attività quotidiane. La protesi consiste in un rivestimento metallico per l’articolazione usurata del ginocchio, sia al versante del femore che a quello della tibia, con uno “spessore” di materiale plastico interposto che ne permette scorrimento e funzionalità.

Installati nel 2017 ben 794 impianti
Con 794 impianti protesici effettuati nel 2017 tra ginocchio e anca, Villa Igea è un centro di riferimento per la chirurgia protesica. Una cura particolare è rivolta alle metodiche mininvasive come le protesi mono-compartimentali di ginocchio (ben 120 impiantate nel 2017), la maggior parte delle quali con l’ausilio del Robot Mako Rio. L’attenzione all’innovazione unita alla presenza di professionisti di spessore, fanno di Villa Igea un polo di eccellenza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA