Ribalta romana tra gli applausi
per i nove alfieri del Bianchello

Ribalta romana tra gli applausi per i nove alfieri del Bianchello
di Andrea Fraboni
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Sabato 6 Ottobre 2018, 11:55 - Ultimo aggiornamento: 22 Giugno, 18:31

Alla conquista di Roma. Un’analisi scientifica e didattica sui profumi, sentori, caratteristiche della piccola grande Doc del territorio. Successo per il seminario di degustazione “Bianchello d’Autore: alla scoperta di un vino dal sapore autentico” che si è svolto nella sede della Federazione italiana sommelier di Roma. Per la prima volta la Doc vitivinicola marchigiana è stata valutata da oltre 100 professionisti del settore durante un appuntamento esclusivo che ha coinvolto l’associazione guidata da Franco Maria Ricci.
«Una«bellissima serata di vino e territorio» si legge sulla pagina Facebook della Fis che si è svolta all’Hotel Rome Cavalieri, sede della federazione, iniziata con un saluto del conduttore della trasmissione radiofonica Decanter Nicola Tinto Prudente a cui è seguito un assaggio in singolo turno di Bianchello guidato dal docente Fis Giuliano Lemme: «La degustazione è stata fondamentale per conoscere questo vino. Ha permesso di evidenziare il valore di vitigni cosiddetti minori che hanno enormi potenzialità e che sono contraddistinti da una spiccata individualità frutto della mano e della passione dei produttori. Nove vignaioli che hanno presentato altrettanti prodotti, l’uno diverso dall’altro, ma riconducibili, tutti, a un unico territorio. Eccellenti».
Il seminario è stato una prima volta significativa e un grande passo lungo la strada di promozione della Doc rappresentata per l’occasione dalle etichette di “Bianchello d’Autore”, progetto al quale partecipano le cantine Bruscia, Cignano, Di Sante, Fiorini, Il Conventino di Monteciccardo, Mariotti, Morelli, Terracruda, Villa Ligi con il sostegno di Imt - Istituto marchigiano di tutela vini. «È stata una serata emozionante sia per l’autorevolezza della federazione che ci ha ospitati sia per la professionalità con cui è stata condotta» hanno detto i produttori della Doc, tutti alla terza generazione di vignaioli, al lavoro per potenziare, attraverso innovazioni produttive, nuove conoscenze e spirito lungimirante e internazionale - le qualità di un vino «fresco, beverino, luminoso» oggi pronto a nuovi slanci.

La vendemmia in corso, dopo un’estate calda con escursioni termiche giorno/notte capaci di favorire profumi più intensi e una crescita della produzione del 15%, favorirà i numeri dei produttori di Bianchello del Metauro

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