Morro d'Alba deve scegliere tra Enrico Ciarimboli e Gaspare Damico

di Andrea Maccarone
Venerdì 12 Maggio 2023, 19:18 - Ultimo aggiornamento: 19:46 | 3 Minuti di Lettura

ENRICO CIARIMBOLI “Morro d’Alba Comune”

1. Quali sono le priorità per la sua città?

Al netto delle inevitabili esasperazioni da campagna elettorale, le molteplici criticità ereditate cinque anni fa sono state superate nel corso del mandato e ad oggi non si riscontrano problematiche prioritarie percepite tali da tutta la cittadinanza. nel nostro programma abbiamo fissato comunque delle priorità, tra le quali cito la manutenzione straordinaria della viabilità urbana e rurale, messa sotto pressione dai frequenti fenomeni atmosferici atipici, attraverso l’attuazione del Piano Strade, già in fase di progettazione avanzata. Sempre in attinenza con le emergenze ambientali, vogliamo portare a compimento con la costituzione del gruppo di protezione civile, completando il percorso già avviato. Inoltre, sarà nostro obiettivo prioritario il potenziamento dei servizi a supporto dei lavori di cura delle famiglie quali l’asilo nido e l’ampliamento della Casa di Riposo, con attivazione di servizi diurni.

2. Il primo atto che verrà deliberato appena si sarà insediato l'esecutivo?

Il primo atto, oltre l’ordinaria amministrazione, sarà l’adozione della variante al Piano Regolatore, attualmente in fase di verifica da parte della Provincia di Ancona. Con l’aggiornamento di questo fondamentale strumento di programmazione si vuole favorire, in particolare, il recupero del patrimonio edilizio in area rurale, cercando un equilibrio tra i vincoli di tutela e le nuove esigenze abitative in termini di sostenibilità ambientale e sicurezza sismica, e lo sviluppo e l’ampliamento delle attività vitivinicole, principale risorsa del nostro territorio.

3. Quali sono i criteri da adottare nella scelta degli assessori? Ha in mente qualche assessorato particolare o sa già a chi affiderebbe i principali?

A differenza di cinque anni fa, il gruppo non parte da zero. Sarà necessario ed importante trovare una sintesi tra il grande patrimonio di competenze ed esperienza maturate in questo mandato ed il risultato elettorale. Certamente ci sarà spazio per coinvolgere nell’attività amministrativa anche chi non ricoprirà direttamente ruoli assessorili: un modo per valorizzare le tante energie giovani che si stanno impegnando e mettendo in gioco in questa campagna elettorale. In un piccolo Comune, nell’attribuzione delle deleghe è fondamentale tener conto della dotazione organica dell’ente. Attribuire deleghe fantasiose, che poi non hanno un presupposto operativo negli uffici, rischia di divenire una mera operazione d’immagine. Va detto che, se cinque anni fa ero l’unico ad aver avuto precedenti esperienze amministrative (sindaco dal ’98 al ’03), per cui avevo mantenuto deleghe importanti, oggi questo non sarà più necessario.

4. Perché i cittadini dovrebbero votarla il 14-15 maggio?

Per essere un buon amministratore non basta avere buone idee. Se ti guardi intorno trovi tante buone prassi a cui aspirarti. Non basta neanche saper recuperare risorse economiche. In tempo di PNRR ci sono tante opportunità da cogliere.

Un buon amministratore deve saper realizzare le idee e saper utilizzare le risorse a disposizione. Per farlo occorre innanzitutto districarsi bene nella macchina amministrativa, saper leggere un bilancio pubblico, conoscere l’iter di un procedimento. Nella prima repubblica erano i partiti a supportare gli amministratori su questi aspetti. Oggi siamo tutti espressione della società civile, ma non sempre l’esperienza professionale è di supporto ad una buona attività amministrativa.

In questi 5 anni abbiamo trasformato il nostro piccolo borgo, dando vita ad un vero e proprio Rinascimento culturale ed economico. Oggi non chiediamo il voto per le cose che abbiamo fatto, ma perché abbiamo dimostrato di essere capaci di realizzare, concretamente, quanto proponiamo nel nostro programma di mandato.

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