«Non era una vera autopsia»
Pomara minimizza e precisa che non si trattava "né di una autopsia giudiziaria, né di un riscontro diagnostico. Si è lavorato per una settimana a tecniche di dissezione difficilissime, anche più di 12 ore al giorno, da mattina a sera tardi in sala anatomica". Tali sforzi "non possono essere mortificati - osserva Pomara - da pochi secondi di un video che riprende un momento distensivo", "necessario a stemperare la tensione" dalle "attività formative delicatissime". Il video "è stato realizzato in una pausa necessaria". Pomara si è anche scusato, "non tanto per l'accaduto, ma per il fatto che lo stesso sia stato illegalmente diffuso e dato in pasto a social e a media". E conclude: "Mai c'è stata volontà da parte di alcuno di noi di mancare di rispetto".