Tra addii e bandi (semi) deserti. Torrette ha perso il suo appeal? Due call per il dopo Pozzi, Zuccatosta se ne va a Napoli

Tra addii e bandi (semi) deserti. Torrette ha perso il suo appeal?
Tra addii e bandi (semi) deserti. Torrette ha perso il suo appeal?
di Martina Marinangeli
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Mercoledì 10 Aprile 2024, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 13:35
ANCONA Per due anni di fila si è accaparrato il prestigioso premio dell’Agenas come miglior ospedale pubblico d’Italia. I professionisti della sanità dovrebbero fare a gara per venirci a lavorare. Eppure da un po’ di tempo a questa parte, l’Azienda ospedaliero universitaria di Torrette sta infilando una brutta figura dopo l’altra in tema di personale di prima fascia. L’ultima in ordine di tempo è l’addio di Lina Zuccatosta, che dopo 36 anni ha lasciato la guida della Pneumologia di Torrette per trasferirsi al Cardarelli di Napoli, dove ha vinto un concorso da direttore della Pneumologia interventistica. Intorno al suo sofferto trasloco si è alzato un polverone legato alla gestione non sempre oculata delle eccellenze professionali su cui il nosocomio può contare. Ha fatto rumore, ma non è la prima bomba che deflagra tra i reparti dell’ospedale regionale. 


I precedenti


Prima di lei un altro professionista di fama mondiale aveva lasciato il camice bianco di Torrette: Marco Pozzi, ex primario del reparto di Cardiologia e Cardiochirurgia pediatrica e congenita. Nel suo caso si trattava di un pensionamento, ma l’uscita era stata preceduta da una querelle con i vertici dell’azienda che aveva di fatto paralizzato il reparto fiore all’occhiello delle Marche. E per trovare il suo erede sono stati necessari due bandi perché alla prima call si era presentato un solo candidato. Strano, considerando l’importanza del ruolo e l’ottima fama del reparto. Ed è impossibile dimenticare il caos del concorso per il primario del Pronto soccorso, anche quello in due tempi.

Ma stavolta non per carenza di partecipanti. Anzi. Il 23 agosto 2022 era stato indetto il bando per individuare la nuova guida del front office dell’unico Dea di II livello della regione, salvo poi bloccare tutto a inizio 2023 con motivazioni che hanno fatto sorgere più di un punto di domanda («non c’erano quote rosa nella commissione valutatrice», disse l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini in Consiglio regionale, ma la commissione non era ancora stata selezionata).

Il nuovo concorso

Il nuovo concorso è partito poi l’11 aprile 2023 e solo ad ottobre il Pronto soccorso ha avuto il suo primario con la conferma della dottoressa Susanna Contucci, che dal 2021 ricopriva già il ruolo di facente funzione. Nei reparti di Torrette ogni cambio al vertice pare generare frizioni e inciampi che non restituiscono l’immagine dell’ospedale d’eccellenza che in realtà è proprio grazie alle capacità dei professionisti che ci lavorano. Professionisti che lo scorso dicembre avevano vergato una lettera di fuoco con cui denunciavano in «allarmante degrado degli standard assistenziali e di sicurezza delle cure», con «rischio di incorrere in una grave e probabilmente irreversibile crisi del sistema sanitario regionale». A firmare, primari di altissimo profilo come Michele Riccio, Marcello Tavio, Marco Di Eusanio, Andrea Giovagnoni, Marcello D’Errico, Andrea Ciavattini, Paolo Balercia e la stessa Zuccatosta. Difficile restare il miglior ospedale d’Italia se si fatica a trattenere o attirare i professionisti che ne fanno un polo d’eccellenza.
 

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