I precedenti
Prima di lei un altro professionista di fama mondiale aveva lasciato il camice bianco di Torrette: Marco Pozzi, ex primario del reparto di Cardiologia e Cardiochirurgia pediatrica e congenita. Nel suo caso si trattava di un pensionamento, ma l’uscita era stata preceduta da una querelle con i vertici dell’azienda che aveva di fatto paralizzato il reparto fiore all’occhiello delle Marche. E per trovare il suo erede sono stati necessari due bandi perché alla prima call si era presentato un solo candidato. Strano, considerando l’importanza del ruolo e l’ottima fama del reparto. Ed è impossibile dimenticare il caos del concorso per il primario del Pronto soccorso, anche quello in due tempi.
Il nuovo concorso
Il nuovo concorso è partito poi l’11 aprile 2023 e solo ad ottobre il Pronto soccorso ha avuto il suo primario con la conferma della dottoressa Susanna Contucci, che dal 2021 ricopriva già il ruolo di facente funzione. Nei reparti di Torrette ogni cambio al vertice pare generare frizioni e inciampi che non restituiscono l’immagine dell’ospedale d’eccellenza che in realtà è proprio grazie alle capacità dei professionisti che ci lavorano. Professionisti che lo scorso dicembre avevano vergato una lettera di fuoco con cui denunciavano in «allarmante degrado degli standard assistenziali e di sicurezza delle cure», con «rischio di incorrere in una grave e probabilmente irreversibile crisi del sistema sanitario regionale». A firmare, primari di altissimo profilo come Michele Riccio, Marcello Tavio, Marco Di Eusanio, Andrea Giovagnoni, Marcello D’Errico, Andrea Ciavattini, Paolo Balercia e la stessa Zuccatosta. Difficile restare il miglior ospedale d’Italia se si fatica a trattenere o attirare i professionisti che ne fanno un polo d’eccellenza.