Alessia Pifferi e i dialoghi intercettati con le psicologhe: «Dirò un bel po' di cose contro il pm». Il legale: gli diamo il botto finale, non ti preoccupare

di Mario Landi
Sabato 27 Gennaio 2024, 18:13 | 1 Minuto di Lettura

Almeno cinque incontri in carcere tra il 6 dicembre e il primo gennaio

Secondo la Procura, ci sarebbero stati, come risulta dalle intercettazioni, almeno cinque incontri in carcere, tra il 6 dicembre e il primo gennaio scorso, tra Pifferi e le due psicologhe, mentre le attività della perizia psichiatrica (che sarà depositata a fine febbraio) erano in corso. E ci sarebbero stati anche, sempre stando agli atti, «contatti frequenti tra l'attuale difensore» e una delle due psicologhe, che, poi, in una conversazione intercettata diceva: «Io segnerò molte ore extra perché ho parlato con l'avvocato, sono andata al San Paolo, tutte storie per la Pifferi, no? Io le segno questo mese». Il pm inquadra questo come una «anomalia», tenuto conto, scrive, che «di norma gli esperti del carcere (criminologi, psicologi, assistenti sociali, educatori, etc.) non hanno contatti diretti con i difensori delle persone detenute». E nei colloqui con Pifferi le psicologhe «si soffermano esclusivamente sull'aspetto processuale della vicenda». Le due psicologhe, poi, si legge ancora, «si confrontano sull'opportunità o meno di documentare il loro incontro con la Pifferi» del 18 dicembre. Una dice all'altra: «Non lo scriviamo (...) che caz.. ce ne frega!». Poi attestano il 20 dicembre, scrive il pm, nel diario clinico «colloquio psicologico di monitoraggio» e l'indicazione «tutto bene». Annotazione che, dunque, viene contestata in una delle imputazioni di falso ideologico a loro carico.

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