Sciopero dei lavoratori dell’Enel contro tagli e cambio orari. Cinque anni fa l'abbandono della sede di Macerata Feltria

Sciopero dei lavoratori dell’Enel contro tagli e cambio orari
Sciopero dei lavoratori dell’Enel contro tagli e cambio orari
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Venerdì 8 Marzo 2024, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 11:45
Le organizzazioni sindacali del settore elettrico, Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uiltec-Uil, hanno programmato per oggi uno sciopero per i lavoratori del gruppo Enel. Enel vorrebbe: esternalizzare la maggior parte delle attività dell’area distribuzione, quali manovre di esercizio sulla rete elettrica di media tensione, con gravi rischi per la sicurezza dei lavoratori delle imprese cui verrebbero affidate; un organico che non consente il rispetto della turnazione della reperibilità con carichi di lavoro insostenibili e difficoltà a raggiungere gli obiettivi affidati dal Pnrr ad Enel.  

Nelle Marche, negli ultimi 10 anni, si è perso il 40% della forza lavoro; ridurre gli investimenti sulle energie rinnovabili e sui siti produttivi oggi esistenti per una loro riconversione. Nelle Marche la produzione idroelettrica dovrebbe essere valorizzata con più investimenti e non mortificata da tagli o manutenzioni al minimo tecnico; ridurre i costi con conseguente gravi difficoltà nell’organizzazione del lavoro e nell’operatività quotidiana; modificare unilateralmente il regime degli orari, introducendo il semi-turno; tagli indiscriminati al costo del personale; revoca dell’accordo collettivo sullo smart working.

La vertenza


Nelle Marche, la vertenza interessa quasi 1000 lavoratori, che garantiscono il servizio elettrico ad imprese e cittadini del nostro territorio.

Tali decisioni stanno provocando una diminuzione degli standard di qualità e sicurezza per i lavoratori diretti e delle imprese appaltatrici, ne consegue un incremento di incidenti sul lavoro in particolar modo sul personale delle imprese. Lavoro affidato alle imprese che costa meno semplicemente per applicare contratti collettivi di lavoro mai coincidenti con quello elettrico che ha specifiche tutele e costi per la sicurezza e la formazione. Nella nostra regione Marche si continua a privare di un adeguato presidio nell’entroterra, con carenze di personale che preludono ad ulteriori chiusure dopo l’abbandono della sede di Macerata Feltria del 2019.

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