Burocrazia ostile e pannelli introvabili: installare un impianto fotovoltaico adesso è un odissea

Burocrazia ostile e pannelli introvabili: installare un impianto fotovoltaico adesso è un odissea
di Giusy Franzese
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Mercoledì 5 Ottobre 2022, 12:56 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 15:04

Hai voglia a dire, «ok, adesso installo i pannelli fotovoltaici e abbatto il costo della bolletta».

Quelli di ultima generazione sul mercato stanno diventando introvabili, per non parlare degli inverter e degli accumulatori necessari per chi vorrebbe godere dell’effetto pannelli anche di sera quando il sole non c’è. La miopia europea che ha delegato tutta la produzione di microprocessori ai paesi asiatici, sta colpendo anche questo settore. Così, riuscire a installare un impianto fotovoltaico è diventata una scommessa. Con più chance di perderla che di vincerla. Soprattutto per chi vorrebbe utilizzare l’opportunità dell’agevolazione del superbonus al 110%. Ovvero gratis.

LE SCADENZE

A rischiare sono in particolare i proprietari delle villette unifamiliari, per i quali – appena passata la forca caudina del 30% dei lavori effettuati entro il 30 settembre scorso – adesso arriva la scadenza più pesante: il 31 dicembre tutti i lavori che usufruiscono del superbonus, trainanti e trainati, devono essere completati. Per i pannelli fotovoltaici c’è una complicazione in più: non bastano l’installazione dell’impianto, l’asseverazione e il visto di conformità, serve anche l’accettazione da parte del Gse (Gestore dei servizi energetici) della richiesta di cessione dell’energia non autoconsumata, cosa che può avvenire soltanto dopo che l’impianto è allacciato alla rete. L’Agenzia delle Entrate lo ha detto chiaramente: senza questi ultimi due passaggi, l’agevolazione salta. Risultato: gli installatori da mesi non concedono più lo sconto in fattura (anche a causa dei noti intoppi con la cessione del credito, ancora non risolti definitivamente nonostante le modifiche varate con il decreto aiuti bis); ma se anche un committente fosse disposto ad anticipare la cifra per poi portarla in detrazione fiscale, nessuno garantisce il rispetto dei tempi. Né per la fornitura, e meno che mai per il buon esito delle pratiche burocratiche.

E così proprio adesso che l’energia – tra costi impazziti delle bollette e rischio razionamenti per far fronte alla carenza di approvvigionamenti del gas – ha scalato la classifica delle preoccupazioni degli italiani, il mercato per le nuove richieste risulta bloccato. Anche le società più grandi non prendono altri impegni. Eniplenitude, ad esempio, fa sapere che attualmente ha circa duemila cantieri aperti in tutta Italia e per fine anno nella maggior parte delle regioni è sold-out. Stesso discorso per Enel X, dove le richieste per l’installazione dei pannelli con il superbonus da parte dei privati non vengono nemmeno passate agli operatori telefonici per il tradizionale primo approccio che precede il preventivo.

In generale su dieci installatori contattati, cinque hanno risposto che non prendono nuovi lavori, tre hanno rinviato il tutto a febbraio-marzo, due non danno garanzie sul fine-lavori.

LE PRATICHE

 Eppure in teoria i tempi (parliamo sempre dell’installazione con l’agevolazione del superbonus) ci sarebbero ancora. Tre mesi non sono poi così pochi: una volta fatto il progetto l’operazione effettiva di installazione di un impianto richiede pochi giorni di lavoro. E anche le pratiche burocratiche di allaccio alla rete non dovrebbero avere tempi impossibili. E-distribuzione parla di 10-20 giorni lavorativi per le richieste di connessione in iter semplificato, che tra l’altro recentemente è stato allargato anche agli impianti superiori ai 50 Kw. Ma il boom di richieste in alcune zone (da gennaio a giugno di quest’anno, secondo i dati di Italia Solare, sono stati installati 1.012 nuovi Megawatt, più del doppio rispetto allo stesso periodo del 2021) sta facendo allungare i tempi di allaccio anche di mesi. Il che, man mano che il 31 dicembre si avvicina, sta creando angoscia a chi l’impianto lo ha già realizzato. Per quanto riguarda la richiesta di “ritiro dedicato” al Gse, ai fini del superbonus, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che la sottoscrizione del contratto può avvenire anche dopo il 31 dicembre, è necessario però che entro fine anno il Gse accetti la richiesta con una mail, cosa che avviene in genere nell’arco di 7-10 giorni dall’invio della domanda. Di fatto la paura della burocrazia sta portando molti a rinunciare. «Sono dei paletti assurdi, perché totalmente al di fuori del controllo sia dell’impresa installatrice che del committente. Non bastavano tutti i problemi generati dalle continue modifiche alla normativa sulla cessione del credito che ha bloccato il mercato per mesi», dice Alberto Pinori, presidente di Anie Rinnovabili. Il quale conferma: negli ultimi mesi il superbonus ha portato un boom di richieste, gli installatori non riescono ad accontentare tutti, la produzione di pannelli regge ma la carenza di microchip sta procurando problemi sul versante inverter e accumulatori. Di qui la richiesta al nuovo governo: «Serve prorogare di almeno tre mesi la scadenza del superbonus per le villette». «Nel primo semestre del 2022 sono quasi triplicate le domande di connessioni. I consumatori hanno deciso - ha detto l’amministratore delegato e direttore generale di Enel, Francesco Starace - ora il nostro compito è renderlo possibile migliorando la capacità delle reti di assorbire questa produzione diversificata molto distribuita, e anche mettere a disposizione prodotti». A questo proposito, dopo l’ok ai contributi a fondo perduto messi a disposizione dall’Ue, è ai nastri di partenza il potenziamento della fabbrica di pannelli solari a Catania 3Sun. La capacità di produzione aumenterà di 15 volte, fino ad arrivare a 3 mila Mw all’anno dagli attuali 200. «Tutto questo renderà possibile ai consumatori italiani di comprare pannelli non soltanto di origine cinese», ha detto Starace. Intanto però le bollette corrono e l’Italia, nonostante le recenti accelerazioni, è a 23,5 Mw di potenza cumulata. Per rispettare i piani europei dovremmo installarne altri 70-75 nel prossimo decennio.

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