No alla discarica di Riceci, corteo pacifico con il vescovo Salvucci: «Impianto obsoleto, cambiamo mentalità»

No alla discarica di Riceci, corteo pacifico con il vescovo Salvucci: «Impianto obsoleto, cambiamo mentalità». Nelle foto il corteo e la consegna della Madonna di Riceci al vescovo dall'autore Roberto Malini e dall'assessora Maria Rosa Conti
No alla discarica di Riceci, corteo pacifico con il vescovo Salvucci: «Impianto obsoleto, cambiamo mentalità». Nelle foto il corteo e la consegna della Madonna di Riceci al vescovo dall'autore Roberto Malini e dall'assessora Maria Rosa Conti
di Eugenio Gulini
4 Minuti di Lettura
Domenica 15 Ottobre 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 15:09

PETRIANO  - Un serpentone di persone lungo 200 metri, sotto un sole prettamente estivo, circa 500 partecipanti provenienti da Petriano, Urbino, Vallefoglia, comuni limitrofi e Pesaro. Presenti anche figure istituzionali: oltre al sindaco di Petriano Davide Fabbrizioli, l’assessore all’ambiente regionale Stefano Aguzzi, l’assessora alla sanità di Urbino Elisabetta Foschi, l’assessora all’ambiente di Pesaro Maria Rosa Conti e Massimo Guidi di Azione. Tutti assieme, per circa 4 chilometri da Montefabbri alla chiesetta della Madonna dei Sodi.


«La gente va ascoltata»


Un lungo abbraccio al territorio con un solo inequivocabile grido: «No alla discarica di Riceci».

A guidare il pacifico corteo l’arcivescovo di Urbino e di Pesaro Sandro Salvucci che, a ogni centinaio di metri, si fermava a commentare le bellezze del paesaggio e a indicare le località che fanno da orizzonte al progetto mastodontico della maxi-discarica che per 25 anni potrebbe lacerare definitivamente una valle unica dell’entroterra pesarese interrando ben 5 milioni di metri cubi di immondizia.


«Vorrei che fossero altri a parlare chiaramente e fermare tutto questo e non un vescovo - ha detto l’alto prelato - Io sono qui perché sono accanto alla mia gente». La presenza di molti giovani alla manifestazione è stata un splendida novità. «Siamo tutti pronti – hanno rimarcato - a manifestare ancora». Il vescovo li ha guardati con occhi curiosi e lucidi ed ha sottolineato che «i giovani sono sensibili verso questo tema più della mia generazione che non ha rispettato la natura. Dobbiamo cambiare mentalità, spero che venga promossa la politica dei rifiuti zero perché la discarica è un impianto obsoleto».


«Quello che vediamo qui – ha evidenziato Salvucci guardando il corteo dei manifestanti mentre alle sue spalle ascoltava un attento Stefano Aguzzi - è la politica nato dal basso». Monsignor Salvucci ha ritenuto curioso che alla manifestazione ci fosse lui, un vescovo: «La politica è presa nelle pastoie dei meccanismi della burocrazia e delle elezioni. Ma bisogna ascoltare la gente».


Nell’omelia l’arcivescovo, di fronte alle telecamere e ai telefoni puntati su di lui, ha deluso le aspettative di chi si aspettava un discorso ambientalista: «Mi atterrò al Vangelo». Ha esordito nominando e ringraziando i componenti del clero del territorio, in particolare quelli della chiesa di Gallo di Petriano che hanno organizzato la messa alla cappella della Madonna dei Sodi (la messa è stata celebrata all’aperto sotto un cielo luminoso), e ha espresso gratitudine verso l’associazione Diversamente del presidente Andrea Torcoletti che ha organizzato la camminata, sottolineandone il nome per auspicare una “diversa mente” sulla questione per la quale la gente si mobilita.


Il richiamo a padre Puglisi


L’epilogo dell’arcivescovo è stato eloquente: «Prestiamo attenzione all’interesse dell’altro, alla comunità, alle persone. L’appello che ci viene dal Vangelo riguarda ognuno di noi, ognuno di noi può fare la propria parte. Come diceva padre Pino Puglisi, di cui sono ammiratore perché moriva 30 anni fa ucciso dalla mafia quando io diventavo prete, se ognuno fa qualcosa si può fare molto. E la dimostrazione che questa sera siamo così tanti è il segno che veramente è così. Se ognuno fa qualcosa, si può fare molto. Quindi coraggio su questa strada».

Prima della benedizione finale monsignor Salvucci ha letto una preghiera/poesia di un residente del posto (Guerrino Lenti) che ha fatto sua, nella quale si invoca la protezione della Madonna dei Sodi nella notte buia che la comunità locale ha davanti a sé. E per rispondere a chi gli ha chiesto a che santo ci si potesse appellare perché il sito di Riceci venga salvaguardato nella sua attuale bellezza contro la discarica pianificata da Marche Multiservizi con il partner privato Ecoservizi di San Marino, l'arcivescovo ha dichiarato che la comunità può appellarsi alla Madonnina dei Soldi.

Poi l’assessora Conti e l’artista Roberto Malini hanno donato a Salvucci la Madonna di Riceci dipinta dallo stesso Malini.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA