MAROTTA - Accusati di aver segregato in casa e derubato una 80enne di oltre 500mila euro. Ieri l’istruttoria nel processo che vede imputati una coppia due coniugi di 68 anni e 47 anni, per circonvenzione di incapace e maltrattamenti.
Secondo la tesi dell’accusa dopo esser entrati in casa con l’assenso della proprietaria, avrebbero iniziato una convivenza che tale da portare la donna a interrompere i rapporti con parenti e conoscenti, recludendola in casa anche per giorni.
La anziana sarebbe anche stata spiata con una telecamera fino a creare una situazione di sudditanza tale da iniziare a mettere le mani sul conto corrente, prosciugandone il patrimonio per circa mezzo milione di euro dal 2010 al 2020. Avrebbero anche omesso di provvedere alle necessità di vita, di salute e di accudimento, cagionandole un grave e profondo stato di prostrazione psico fisica, indigenza e vergogna.
Le indagini dei carabinieri a seguito di una segnalazione di un vicino.
La difesa degli imputati è rappresentata da Cecilia Ascani: «Sono state testimonianza indirette. Nessuno, a oggi, ha mai visto maltrattare la persona offesa che necessitava di aiuto in casa. Cosa che l’imputato ha fatto per anni trasferendosi con la moglie e il loro bambino a casa dell’anziana, perché aveva bisogno di assistenza continua. Per quanto riguarda la cifra contestata dimostreremo che stiamo parlando di 10 anni di vita e che fino al 2017 la signora era l’unica a operare nel conto corrente bancario e nell’arco di poco tempo aveva fatto dei prelievi importanti».