Rifiuti speciali da San Marino a Tavullia, scoppia la polemica. Vitri (Pd): «No alla proposta. Cosa c'è dietro a quei 15 camion?»

La discarica di Ca' Asprete
La discarica di Ca' Asprete
di Gianluca Murgia
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Sabato 27 Novembre 2021, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 14:33

PIAN DEL BRUSCOLO «La Giunta Acquaroli delibera un aumento temporaneo di rifiuti speciali provenienti da San Marino alla discarica Ca’ Asprete di Tavullia» aziona l’allarme la consigliere regionale Micaela Vitri. Per la prima volta nelle Marche, infatti, viene aumentato il conferimento della quantità di rifiuti speciali prodotti nella Repubblica di San Marino: quindici camion, ovvero 2.400 tonnellate di rifiuti speciali in più rispetto agli anni precedenti e tutti da smaltire nel mese di dicembre.

L’attenzione non è tanto sul “modesto” volume di rifiuti, pur nello stesso mese, ma nella novità: mai accaduto prima, un segnale quindi tutto da interpretare. La delibera della Giunta Acquaroli, firmata il 18 ottobre 2021, su proposta dell’assessore Aguzzi, è stata discussa l’altro giorno in Terza Commissione Ambiente, di cui Micaela Vitri è componente.

«Si tratta di una delibera che prevede un accordo integrativo a quello già sottoscritto nel 2013 tra la giunta Spacca e la Repubblica di San Marino, redatto ai sensi delle normative di settore europee e nazionali e ratificato dal Consiglio regionale - ricorda Vitri -. Riconoscendo l’importanza dei rapporti interregionali e anche l’eccezionalità della delibera, ritengo però sbagliato aumentare il conferimento nelle nostre discariche e mi lascia allibita l’atteggiamento contraddittorio della giunta Acquaroli, che continua a predicare bene e razzolare male: da una parte in Consiglio votiamo tutti all’unanimità una mozione contro l’eventuale richiesta, al momento inesistente, di una discarica nell’alto Montefeltro, mentre dall’altra ci arriva “sottobanco” in Commissione Ambiente una delibera già siglata da Aguzzi e Acquaroli per l’aumento dei rifiuti speciali in arrivo da una cartiera di San Marino». 

Nel dettaglio si passa da 3.100 a 5.500 tonnellate annue per rifiuti speciali destinati a smaltimento, da valutare anche quello da 5.000 a 30.000 tonnellate annue per i rifiuti speciali destinati a recupero. «Nell’interesse del territorio, al fine di evitare precedenti pericolosi, non voterò questa proposta di aumento dei rifiuti» chiude la consigliera Vitri.

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