Marche 2020 riaggrega la politica fanese
Dimenticate le feroci polemiche del 2014

Marche 2020 riaggrega la politica fanese Dimenticate le feroci polemiche del 2014
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Lunedì 20 Aprile 2015, 22:14 - Ultimo aggiornamento: 21 Aprile, 09:20
FANO - Mirco Carloni e Davide Delvecchio candidati insieme per il governatore Spacca. E' questa la sorpresa più rilevante per Fano emersa dalle candidature di Marche 2020 per le prossime elezioni regionali: la compresenza nella lista provinciale di Pesaro Urbino di Mirco Carloni e Davide Delvecchio, i due ex candidati sindaco di Fano che - tra i sette in corsa nel 2014 - furono divisi dalla polemica più feroce.



La candidatura al Consiglio regionale di Carloni, in appoggio a Gian Mario Spacca in corsa per il terzo mandato di governatore, era nota da tempo, tanto che in città da diverse settimane sono comparsi manifesti con il volto dell’attuale capogruppo di Ncd in Regione e lo slogan: “lo scelgo Mirco”. Mancava il simbolo del partito a testimonianza del travaglio di una laboriosa trattativa che infine ha portato alla nascita nelle Marche di Area popolare, formata da Ncd, parte dell’Udc e Pri, che insieme a Marche 2020 ha dato vita a un’unica formazione elettorale.



Ma la vera novità locale è la candidatura al suo fianco di Davide Delvecchio, dirigente di punta dell’Udc, che nell’ultimo anno si era distinto per una forte rivalità politica proprio contro Carloni.



La premessa fu, a tre mesi dalle elezioni comunali, la rottura del patto elettorale del centrodestra che puntava sulla candidatura a sindaco di Daniele Sanchioni, un transfuga del Pd. Mirco Carloni, ribellandosi alla reiterazione dello schema che già dieci anni prima aveva portato un reduce del Pci come Aguzzi sulla poltrona di sindaco, decise di mettersi in gioco in prima persona dando vita alla coalizione La scelta giusta per Fano.



Il centrodestra come reazione scaricò Sanchioni e puntò tutto su Delvecchio. E proprio Delvecchio indirizzò a Carloni un duro attacco politico che, per certi toni, oltrepassò il limite di una pur vivace polemica. “Carloni ha stretto un vergognoso accordo con il centrosinistra - era l’accusa di tradimento -, che prevede di riportare la sinistra al governo della città in cambio di un suo ruolo primario in Regione”.



Dopo l’elezione del sindaco Seri al ballottaggio con i grillini, quell’accusa per certi versi potrebbe trovare conferma proprio oggi nell’alleanza in Regione di Carloni, se non fosse che l’accordo di Ncd con Spacca è alternativo proprio al Pd. Ma il paradosso è che, appena 12 mesi dopo quell’attacco, tra quanti corrono insieme a Carloni per il biasimato governatore, allora del Pd, c’è proprio Delvecchio. Come c’è Forza Italia.



A completare il quadro di una politica fatta di capriole, è candidata in lista anche Oretta Ciancamerla, ex dirigente Pd ed ex braccio destro del candidato sindaco Sanchioni allora sedotto e abbandonato. Oltre alla coerenza, anche la semplice memoria pare fare difetto all’odierna politica.



Ha destato una certa sorpresa anche la decisione di Vittoriano Solazzi, cofondatore con Spacca di Marche 2020, di non cimentarsi in questa competizione elettorale. Solazzi, presidente dell’assemblea legislativa regionale allontanatosi da tempo dal Pd, sabato scorso è stato nominato coordinatore regionale di Area popolare. Pare destinato a un ruolo nazionale in questa nuova formazione politica e mira a una prossima candidatura in Parlamento. Alle regionali ha preferito non confrontarsi elettoralmente con l’ex sodale del Pd Renato Claudio Minardi, insieme al quale presidiava nel territorio lo stesso target elettorale di vecchia radice democristiana. Proprio per contrastare Solazzi nella Valcesano, il Pd ha candidato il sindaco di Mondavio Federico Talè.
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