Cesane terra di nessuno, la rabbia per i rifiuti abbandonati: i cavalieri si improvvisano spazzini

Cesane, la rabbia per i rifiuti abbandonati: cavalieri spazzini
​Cesane, la rabbia per i rifiuti abbandonati: cavalieri spazzini
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Venerdì 29 Settembre 2023, 03:55 - Ultimo aggiornamento: 12:02

FOSSOMBRONE  - Rifiuti abbandonati anche sulle Cesane. La segnalazione arriva da chi ama passeggiare in mezzo alla natura in sella al proprio cavallo. Si dirà che non si tratta di una notizia eclatante. La novità è data però dal fatto che i cavalieri sono scesi a terra e quei rifiuti hanno raccolto e depositato nel posto più adatto.

«Prendendo lo spunto da quanto scritto nei giorni scorsi in merito alla discarica abusiva di eternit lungo la strada che a Fossombrone porta fino al convento dei Cappuccini - scrivono i nostri interlocutori - sulle Cesane in località Campo d’asino, vale a dire dove un tempo sorgeva la caserma forestale, proseguendo il sentiero che conduce alla Piana Bertinelli, abbiamo raccolto decine di bottiglie di birra vuote e diversi contenitori di plastica.

Sono zone che frequentiamo girando a cavallo, per cui vediamo bene quel che succede. Tempo fa avevamo inviato una mail anche al sindaco di Fossombrone per segnalare il degrado dell’area senza alcun risultato. Se ne parla la stampa alla stessa maniera di come è avvenuto recentemente, come detto, in merito alla discarica abusiva dei Cappuccini quantomeno si riesce a sensibilizzare qualcuno auspicando maggiori controlli del territorio per quanto possibile».

La situazione di degrado sulle Cesane negli ultimi anni è stata ripresa e commentata tante volte. Il Comune di Fossombrone è all’opera per programmare i necessari interventi. A gennaio di quest’anno Giorgio Ferretti presidente del gruppo Mtb “I Briganti Fossombrone” aveva parlato senza mezzi termini di «Cesane terra di nessuno: chi taglia i rami per fare legna senza essere autorizzato; biker che preferiscono scorrazzare al di fuori dei sentieri storici provocando inutilmente ulteriori danni; sorveglianza molto precaria». 

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