Rapina al fornaio, presi due giovani a Fano. Decisivo un controllo dopo il colpo

Rapina al fornaio, presi due giovani a Fano. Decisivo un controllo dopo il colpo
Rapina al fornaio, presi due giovani a Fano. Decisivo un controllo dopo il colpo
di Osvaldo Scatassi
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Giovedì 21 Settembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 16:20

FANO In carcere a Villa Fastiggi di Pesaro due giovani di origini extracomunitarie accusati di avere rapinato il titolare del forno Ambrosini, a Fano nel quartiere di San Lazzaro, durante la notte del 31 luglio scorso. I carabinieri della compagnia fanese hanno infatti applicato la misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale a Pesaro, nei confronti di un diciottenne che vive a Fano e di un trentatreenne che da qualche tempo si era stabilito in città, ospite nella casa di un amico ma residente nel Nord Italia.

Le indagini svolte

Identificare il trentatreenne è stato forse il lavoro più impegnativo nell’indagine conclusa, nella notte tra sabato e domenica scorsa, dall’operazione dei carabinieri in forza alla stazione fanese e al nucleo operativo e radiomobile.

Sono stati loro, infatti, a eseguire l’ordinanza di custodia in carcere relativa ai fatti del 31 luglio scorso. Erano circa le 3 della notte, quando due giovani sono entrati nel forno mentre il titolare, sessantenne fanese, era impegnato al lavoro nel suo laboratorio. Il commerciante avrebbe subito sia minacce verbali sia aggressioni fisiche e sarebbe stato costretto a consegnare 540 euro in contante, la somma pari all’intero incasso della giornata. Maniere forti, dunque, per convincere il titolare dell’esercizio, che in un primo momento aveva cercato di sottrarsi alle richieste, negando di avere denaro con sé. Il titolare del forno in via della Repubblica ha poi chiesto l’intervento dei carabinieri, che hanno acquisito la denuncia e avviato le indagini sull’episodio, dirette dalla Procura della Repubblica a Pesaro. Nel corso degli accertamenti sono state recuperate, in particolare, le immagini riprese dall’impianto di video-sorveglianza presente nell’esercizio, che hanno permesso agli inquirenti di inquadrare in modo nitido, anche nei dettagli, sia i volti sia la corporatura sia l’abbigliamento dei due giovani entrati nel negozio. 

Il più giovane è stato riconosciuto subito, trattandosi di un ragazzo che i carabinieri tenevano d’occhio già da qualche tempo. Nel caso del trentatreenne l’identificazione non è invece risultata così semplice per evidenti motivi. Da ulteriori approfondimenti è però risultato che il diciottenne fosse stato controllato poche ore dopo la rapina, a bordo di un’autovettura insieme con un’altra persona. E di quest’altra persona i carabinieri della pattuglia ricordavano in modo esatto gli indumenti, ritenuti del tutto simili ai vestiti indossati da uno dei due giovani aggressori del commerciante. A quel punto è stata dunque identificata anche la seconda persona cercata dai carabinieri.

I vestiti sotto sequestro

Sono seguiti i cosiddetti servizi di osservazione, che hanno permesso ai militi fanesi di stabilire in breve tempo che il trentatreenne era in città e che era ospite di un amico. Nell’abitazione sono stati trovati, e sottoposti a sequestro, alcuni indumenti che i carabinieri ritengono siano stati indossati durante la rapina. Sulla base di tali presupposti l’autorità giudiziaria ha quindi emesso la misura cautelare per la custodia in carcere del diciottenne e del trentatreenne, che sono accusati di rapina aggravata in concorso.

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