Seconda dose anche in vacanza? Incognita vaccini e richiami sulla stagione turistica

Pesaro, seconda dose anche in vacanza? Incognita vaccini e richiami sulla stagione turistica
Pesaro, seconda dose anche in vacanza? Incognita vaccini e richiami sulla stagione turistica
di Letizia Francesconi
4 Minuti di Lettura
Lunedì 17 Maggio 2021, 09:00 - Ultimo aggiornamento: 16:10

PESARO - Turismo e vaccini, programmare un soggiorno in piena campagna vaccinale diffusa non è cosa facile. E’ questo il nodo che lascia la categoria di albergatori e tour operator con ancora fin troppe incertezze sul versante delle prenotazioni, alle prese con il calendario della stagione il cui incastro si dimostra peggio di un cubo di Rubik. E poco consola l’azzeramento della quarantena da ieri per chi entra in Italia dalla Ue o dalla Gran Bretagna.

Questioni aperte

Sono due le questioni aperte: gruppi dall’estero provenienti soprattutto dall’est Europa, fuori dell’Unione Europea e ad oggi praticamente persi o quasi, oltre alla difficoltà a ricevere conferma per il mese di giugno da famiglie o gruppi di turismo italiano della terza età in attesa di ricevere la seconda dose di vaccino.

Ecco allora che operatori del turismo, Associazione albergatori e tour operator di incoming, sono tutti favorevoli alla prospettiva che anima il dibattito a livello nazionale: ovvero la possibilità di poter somministrare ì la seconda dose di vaccino direttamente nel luogo scelto per la vacanza. Un’ opzione questa però, commentano a caldo alcuni albergatori riuniti in Apa, che potrebbe aiutare sì il turismo individuale, ma non potrà essere la soluzione per intercettare i gruppi che dall’estero, che scelgono Pesaro o il resto del territorio. Senza considerare che dove il dibattito è avanzato - vedi la vicina Romagna - la locale Azienda sanitaria mette le mani avanti: nell’eventualità le dosi date ai vacanzieri non devono penalizzare i residenti. 

Conferme giù

«Prenotazioni e campagna vaccinale vanno di pari passo, soprattutto ora – conferma Alfio Duca, gestore dell’hotel Astoria – sono diverse le problematiche e le richieste di informazioni che riceviamo da vecchi e nuovi clienti. Chi è stato vaccinato con il siero AstraZeneca dovrà attendere infatti quasi due mesi per ricevere il richiamo, cinque settimane per l’esattezza. Per alberghi come il mio e diversi altri, ciò ha una ricaduta sul turismo della terza età con gruppi provenienti soprattutto dalle regioni del nord, e vaccinati proprio con quel tipo di siero. Il che significa che probabilmente saranno numerose le disdette di questa fetta di clientela. Già in hotel si ricevono chiamate per spostare le prenotazioni a luglio se non a settembre, e comunque solo dopo aver ricevuto la seconda dose. Fattore questo che penalizza fortemente la politica di strutture solite lavorare anche con gruppi italiani e che si ritrovano con l’intero mese di giugno e una buona parte anche di luglio, a rischio». Ecco allora che gli albergatori tutti spingono per l’ok alla seconda dose di vaccino, anche fuori dalla propria regione di appartenenza.

La fattibilità

«Una possibile soluzione ma più fattibile per il turista che si sposta autonomamente – osserva anche Roberto Signorini, consigliere Apa hotel e gestore Imperial Sport – occorre verificare prima i protocolli sanitari con la Regione, le modalità e se poi ci saranno dosi vaccinali sufficienti per tutti. In effetti programmare e confermare una vacanza ai tempi del vaccino è un problema. Sono fra le più diverse le richieste che riceviamo, ad iniziare dal quesito per un eventuale rimborso del soggiorno nel caso in cui il turista, soprattutto per la fascia non vaccinata, risulti positivo durante la vacanza e sia obbligato alla quarantena. Il mese di maggio resta decisivo per capire anche quante conferme avremo di qui a due mesi». Gruppi e green pass: «Al momento la programmazione per l’ingresso di gruppi di turismo estero fuori Ue è per la gran parte saltata – entra nel merito Vincenzo Ricci, tour operator La vie en rose – per quanto riguarda il turismo in ingresso a Pesaro, parliamo di gruppi russi e degli altri Paesi dell’est fra Bielorussia, Georgia e altri, collegati soprattutto all’organizzazione di alcuni festival, che si tenevano in città fra musica e folklore dei loro Paesi, spalmati per tutta l’estate e con presenze in una decina di alberghi della città. Strutture così in difficoltà vedendo saltare proprio le conferme dall’estero. Vero è che turismo e vaccinazioni interagiscono a vicenda». 

Nel dettaglio

«L’ultimo caso - spiega - interessa un gruppo di circa 50 turisti della terza età intercettato per fine giugno dal mio tour operator, e per il quale è stata chiesta la possibilità di effettuare il richiamo AstraZeneca con anticipo, almeno di una settimana. Siamo in attesa di una risposta prima della conferma della prenotazione, ma non è escluso che se passa la linea nazionale, chi vorrà confermare la vacanza, potrà scegliere anche di ricevere la dose nel punto vaccinale di Pesaro».

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