Un progetto dei Verdi in consiglio regionale
per viaggiare in treno tra Fano e Urbino

Un progetto dei Verdi in consiglio regionale per viaggiare in treno tra Fano e Urbino
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Mercoledì 8 Aprile 2015, 15:23 - Ultimo aggiornamento: 15:42
ANCONA - Il Gruppo dei Verdi in Consiglio regionale ha presentato un progetto preliminare per il ripristino della tratta ferroviaria Fano-Urbino, frutto della collaborazione tra l'Associazione Ferrovia Valle del Metauro, Pegaso Ingegneria (Milano) e Sistema Ingegneria (Firenze). «Per noi - ha detto Adriano Cardogna, presidente del Gruppo Verdi - la riattivazione della tratta è un punto strategico del prossimo mandato di governo che non può essere sottovalutato perchè favorisce quel riequilibrio territoriale tra costa ed entroterra, riattivando e potenziando un indotto non solo di mobilità alternativa ma di veicolo di collegamento turistico». Il costo dell'intervento è di 80 milioni di euro, con un apporto di utenza potenziale di 5000 persone. La tratta sarà percorsa in 45/60 minuti e, a seconda della saturazione della linea, ci sarà un incremento di treni fino a 20 coppie giornaliere. Secondo Gianluca Carrabs, esponente dei Verdi delle Marche, «i costi di gestione potrebbero autosostenersi con l'utenza citata senza considerare i benefici, non computabili economicamente, come quelli ambientali, di posti di lavoro diretti e indiretti, della qualità della vita e della salute». «Abbiamo voluto predisporre a spese nostre questo progetto - ha dichiarato Carlo Bellagamba, presidente dell'Associazione Fvm - perchè crediamo che riattivare la ferrovia significhi portare a termine una delle migliori operazioni possibili anche in termini ambientali oltre che turistici, culturali ed economici. Nel progetto, infatti, abbiamo anche previsto fermate turistiche nei punti di rilievo storico-artistico. Lo consegneremo ufficialmente, a titolo completamente gratuito alla collettività e alle amministrazioni che vorranno assumerne la committenza, sabato 11 aprile, durante un convegno organizzato al Collegio Raffaello di Urbino».
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