Il ministro Musumeci tra i sindaci dell’alluvione nelle Marche: «I soldi ci sono, avanti con i cantieri»

Il ministro Musumeci tra i sindaci dell’alluvione nelle Marche: «I soldi ci sono, avanti con i cantieri»
Il ministro Musumeci tra i sindaci dell’alluvione nelle Marche: «I soldi ci sono, avanti con i cantieri»
di Sabrina Marinelli
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Giovedì 13 Luglio 2023, 04:20 - Ultimo aggiornamento: 13:27

SENIGALLIA - Lo stato d’emergenza verso la proroga di un anno mentre per le richieste dei danni ci sarà tempo, almeno a Senigallia, fino al 15 settembre. E’ quanto emerso dall’incontro di ieri pomeriggio con il Ministro alla Protezione civile Nello Musumeci che ha ribadito la necessità di tenere puliti i fiumi, intervenendo anche sulla normativa. E’ arrivato nel primo pomeriggio in piazza Roma, dove ha raggiunto la sala consiliare per parlare con i sindaci dei territori colpiti dall’alluvione di settembre 2022 che ha provocato 13 vittime. Un incontro a porte chiuse. 


I riscontri


«E’ stato produttivo – il commento del sindaco Massimo Olivetti -, ci ha spiegato che metterà in atto delle normative che dovrebbero favorire lo svincolo dei soldi destinati e una facilitazione delle pratiche.

Abbiamo avuto la comunicazione che si andrà verso una proroga dello stato di calamità per un altro anno». «Sono qui per monitorare lo stato dei luoghi – ha esordito il Ministro -, quello che è stato fatto e soprattutto quello che c’è ancora da fare. È compito del Governo assicurare le risorse necessarie facendo in modo che vengano spese bene. Occorre progettare, aprire i cantieri per evitare che si ripeta quindi non ricostruire per tamponare ma per ridurre il potenziale rischio a cui il territorio è esposto». 


Le risorse ci sono. «In Italia abbiamo accumulato circa 8-10 miliardi di euro destinati alla messa in sicurezza del territorio – ha aggiunto – che, per mille difficoltà, non sono stati spesi. Prima di chiedere soldi bisogna spendere quelli disponibili. Nelle Marche il Governo ha fatto quello che in nessun’altra calamità era mai stato fatto, destinando 400 milioni di euro. Adesso dobbiamo tutti lavorare e lo stiamo già facendo, c’è un impegno del presidente della Regione particolarmente serio e i sindaci devono essere cooperatori in questo piano strategico, che deve fare i conti con una normativa non sempre facile, agile e snella».

Tutti concordano sul fatto che i fiumi debbano essere liberi, anche il Ministro che ha detto: «Un fiume non può restare invaso dalle sterpaglie e dai detriti, il letto deve essere sempre libero per ricevere l’acqua quando arriverà. Non sappiamo quando ma arriverà e se non trova l’alveo libero si fa strada da sola facendo danni. La manutenzione deve essere sempre assicurata dagli enti locali, bisognerà poi modificare alcune norme e neutralizzare alcune posizioni improntate sul fondamentalismo ambientalista. Il diritto alla vita è la priorità assoluta». 

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