ANCONA - E alla fine arriva il sottosegretario. Dopo quasi tre settimane di passione, scorrono i titoli di coda sulla saga del rimpasto di giunta - almeno per questa stagione, per il futuro non si può mai dire - con una soluzione che prova a rimettere insieme i cocci lasciati a Palazzo Raffaello. Ieri mattina, i leader dei partiti della maggioranza marchigiana – Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Udc e Civici - si sono incontrati a Roma per trovare la quadra sul nome da inserire nella casella rimasta vacante del sottosegretario alla presidenza della giunta.
Il ruolo
Una figura che si occuperà prevalentemente di sanità, voce che da sola impegna l’80% del bilancio regionale.
Il governatore Francesco Acquaroli è riuscito a reggere all’assalto del Palazzo, respingendo il golpe tentato dalla segretaria regionale della Lega Giorgia Latini - affiancata dai luogotenenti Monica Acciarri e Mauro Lucentini - e blindando la sua giunta. Il rimpasto alla fine non c’è stato: i tre assessori in quota Carroccio restano al loro posto, compreso Filippo Saltamartini che più di tutti era nel mirino. E anche sul nome del sottosegretario ha detto la sua: quella casella, il presidente l’aveva promessa ai civici di Mattei e, si diceva, Salvi ad Ancona si era presentato con la lista Civitas. Dunque è riuscito pure a mantenere la parola.
Questione di prospettive
Dal canto suo, la Lega guarda al bicchiere mezzo pieno: «Il nostro obiettivo era quello di rafforzare l’esecutivo regionale, in particolare nel campo della sanità, rispondendo così ad una richiesta che ci arrivava dai territori e dal sistema sanitario», dice la segretaria Latini. E affiancare a Saltamartini un uomo di esperienza quale è Salvi viene vista come una vittoria. Ma non tutti nel Carroccio hanno condiviso la scelta dell’ex primario di Torrette - ieri le chat leghiste erano roventi in merito - e l’intera vicenda inevitabilmente lascerà profonde cicatrici all’interno del partito regionale. Ma per il momento si cerca di fare buon viso a cattivo gioco e il vice segretario federale Andrea Crippa - il mediatore incaricato dal leader federale Salvini di spegnere l’incendio marchigiano - prova a voltare pagina: «La tutela e il rafforzamento dell’esecutivo regionale sono prioritari sia per noi che per i cittadini marchigiani – spiega – come partito, abbiamo dimostrato di saper ascoltare le richieste ricevute da molteplici fonti, di rispondere alle crescenti esigenze sempre più complesse nel campo della salute.
Ringraziamo il presidente Acquaroli per una nomina che rappresenta l’attuazione di un obiettivo condiviso con le forze di maggioranza, nello spirito di squadra e di servizio che anima il centrodestra al governo regionale». Voltare pagina, appunto. Ma la scia di macerie che questa crisi di governo si lascia alle spalle non sparirà di colpo. La Lega regionale ne esce con le ossa rotte: il gruppo consiliare e gli assessori in quota Carroccio ora sono più vicini ad Acquaroli che alla segreteria regionale. E in termini di pesi e contrappesi politici, Fratelli d’Italia ha fatto jackpot.