Dopo due anni di vuoto finalmente il Vinitaly: le Marche tornano a brindare con 107 cantine

Dopo due anni di vuoto finalmente il Vinitaly: Le Marche tornano a brindare con 107 cantine
Dopo due anni di vuoto finalmente il Vinitaly: Le Marche tornano a brindare con 107 cantine
di Andrea Fraboni
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Domenica 10 Aprile 2022, 04:50

ANCONA - Finalmente. Dopo due anni di stop forzato, a Verona torna il Vinitaly. La pandemia non è ancora del tutto alle spalle ma questa edizione, la numero 54, è a tutti gli effetti quella della rinascita: il vino in tutte le sue sfaccettature torna assoluto protagonista.

I numeri

Sono 4.400 le aziende espositrici da 19 nazioni presenti alla manifestazione che apre oggi (ore 11) i suoi stand e fino a mercoledì sarà il centro del mondo tra vini e distillati. Confermata anche l’internazionalità della rassegna, con 700 top buyer esteri da 50 Paesi già accreditati. Oltre 30 i grandi convegni e 76 le degustazioni in calendario. In contemporanea a Vinitaly anche Sol&Agrifood, il salone internazionale dell’agroalimentare di qualità, ed Enolitech, il salone internazionale delle tecnologie per la produzione di vino, olio e birra.

Le Marche

A rappresentare il vigneto marchigiano 107 cantine di cui 69 all’interno del padiglione regionale (il numero 7) di quasi mille mq.

Una partecipazione promossa dalla Regione Marche con un investimento che supera i 350mila euro. «Crediamo nei nostri imprenditori e per questo motivo investiamo risorse significative per promuovere le nostre grandi produzioni. Soprattutto nel contesto di incertezza internazionale attuale, vogliamo essere al fianco di chi produce - ha detto il vicepresidente della giunta regionale nonché assessore all’Agricoltura Mirco Carloni - promuovendo il nuovo branding Marche, land of excellence, con cui ci presentiamo sugli scenari internazionali perché le Marche sono il luogo dell’eccellenza, della qualità e della sostenibilità delle produzioni. Sarà un’edizione di Vinitaly dove le Marche saranno protagoniste». «La sostenibilità e l’attenzione nei confronti dell’ambiente sono un asset consolidato del made in Marche – ha sottolineato Alberto Mazzoni, direttore dell’Istituto marchigiano di tutela vini – Un trend che non accenna ad arrestarsi, come dimostra il nostro vigneto biologico che negli ultimi dieci anni ha praticamente raddoppiato la propria superficie. Anche a livello nazionale la crescita in termini di ettari è stata costante, con un aumento medio annuo del 7% negli ultimi cinque anni». Quindi Marche protagoniste, con il fuoriclasse Verdicchio (Jesi e Matelica) che farà parlare ancora molto di sé.

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