ANCONA - Dopo due anni di stop forzato, torna a Verona il Vinitaly, la manifestazione dedicata al vino (e all’olio) più importante nel mondo. Domenica prossima, 10 aprile, e fino a mercoledì 13, andrà in scena l’edizione più attesa, la numero 54, quella che si mette alle spalle i due anni di pandemia. Un quartiere espositivo al completo, crocevia internazionale delle tendenze e del business per 4.400 aziende da 19 nazioni.
Un ‘edizione spartiacque, per il dopo Covid ma anche per i riflessi negativi su tutti i mercati del conflitto Russia-Ucraina.
Le Marche in vetrina
Con 107 aziende e oltre mille mq il vigneto marchigiano si dà appuntamento a Verona. Presente l’en plein delle Doc regionali in uno spazio coordinato dalla Regione Marche e che vede l’Istituto marchigiano di tutela vini Imt capitano della squadra regionale con 38 aziende e il Consorzio vini piceni con 31 cantine riunite in una collettiva mentre altre 38 esporranno con stand autonomi. Tanti gli appuntamenti in calendario, a partire da Verdicchio e brace, la cena di domenica 10 aprile riservata alla stampa e dedicata alla Docg Castelli di Jesi Verdicchio Riserva alla prova del fuoco con le affumicature in cucina dello chef stellato Errico Recanati. Si prosegue martedì 12 aprile con Da 1.000 a 25.000 hl: la “nuova” Docg Castelli di Jesi Verdicchio, il tasting guidato da Marco Sabellico, giornalista e curatore della guida Vini d’Italia del Gambero Rosso, che vede protagonista il Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore pronto a traslocare da Doc a Docg il prossimo anno come previsto dal nuovo disciplinare di produzione. In degustazione, 11 tra le migliori etichette premiate dalle principali guide di settore dell’autoctono marchigiano. Dalla fiera al centro di Verona con Brindisi in alta quota, l’appuntamento di Vinitaly and the City – il fuorisalone di Vinitaly (8-11 aprile) – che ospiterà una selezione di vini della regione per delle degustazioni dall’alto sulla Torre dei Lamberti, con vista panoramica sulla città scaligera.
Gli scenari
«Nell’incertezza odierna dovuta alla situazione pandemica e mondiale - afferma il presidente del Cvp, Giorgio Savini - è un orgoglio per il Consorzio vini piceni constatare l’entusiasmo e la prontezza con cui i nostri soci si stanno preparando all’evento. Nutriamo grandi aspettative e crediamo nella concreta ripartenza del comparto: sintomo positivo è l’alto numero di aziende partecipanti». Sul fronte dell’export le Marche sono reduci da un’ottima annata. Secondo l’Istat, è infatti del 5,4% la crescita a valore delle esportazioni enologiche marchigiane nel 2021, per un corrispettivo di oltre 57,6 milioni di euro. Si tratta di un aumento significativo che segna la ripartenza per il settore vitivinicolo dopo le difficoltà dovute all’emergenza sanitaria. Una performance sostenuta soprattutto da Stati Uniti, Germania, Svezia, Giappone, Regno Unito, Cina e Norvegia. In una regione sempre più a trazione bianchista, exploit lo scorso anno del Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva Docg e del Verdicchio di Matelica Riserva Docg.