Sette anni dal devastante terremoto, il commissario Guido Castelli: «La ricostruzione corre, ora ci vuole sviluppo»

Sette anni dal devastante terremoto, il commissario Guido Castelli: «La ricostruzione corre, ora ci vuole sviluppo»
Sette anni dal devastante terremoto, il commissario Guido Castelli: «La ricostruzione corre, ora ci vuole sviluppo»
di Mario Paci
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 23 Agosto 2023, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 24 Agosto, 07:49

Domani ricorreranno sette anni dall’inizio della sequenza sismica che ha provocato distruzione e lutti nelle Marche. «Il dolore per le 299 vittime del 24 agosto 2016 è una ferita ancora viva nelle nostre comunità. Abbiamo il dovere di portare a termine l’immane lavoro che c’è da fare e che in passato non ha sempre tenuto il ritmo che da alcuni mesi ho preteso di imprimere. Nelle Marche sono più di 8.500 famiglie che aspettano di entrare nelle loro case, bisogna fare più e meglio» afferma Guido Castelli, commissario alla ricostruzione.

 
Arquata, dopo sette anni fu quasi rasa al suolo: come è la situazione oggi?
«Dopo troppi anni Arquata ha ottenuto la vittoria del Tar riuscendo a superare un ostacolo che bloccava di fatto la ricostruzione del borgo che ha pagato il prezzo peggiore. Oggi possiamo dire di aver completato le demolizioni e impostato un progetto all’avanguardia che prevede la messa in sicurezza di tutto il colle su cui sorgeva il centro storico».
E negli altri centri colpiti delle Marche?
«Le demolizioni sono partite anche a Visso, Castelsantangelo sul Nera, Ussita, Pieve Torina. Il mese scorso abbiamo approvato in Cabina di coordinamento ordinanze decisive per sbloccare la ricostruzione di Camerino, con il piano delle cantierizzazioni del centro storico e una soluzione per il quartiere Vallicelle e una per via Maffeo Pantaleoni di Macerata. Parliamo di centinaia di famiglie che finalmente hanno una prospettiva di rientro».
La ricostruzione pubblica, all’inizio dell’anno, era praticamente al palo. La situazione è cambiata?
«Nelle Marche a marzo abbiamo assegnato oltre 640 milioni di risorse e per il nuovo Piano delle opere pubbliche e ad oggi il 95% degli iter è stato avviato. Sei mesi per avviare le progettazioni, quando prima ci volevano due anni».
Ma non sono tutte rose e fiori: si può dire altrettanto della ricostruzione privata ?
«Nelle Marche sono state 10.597 le richieste di contributo che hanno ottenuto un decreto di concessione. Parliamo di 4,67 miliardi di contributi concessi dei quali 2,27 liquidati in base all’avanzamento dei lavori. Nel 2023 i dati mostrano un incremento delle liquidazioni decisamente superiore rispetto a tutti gli anni precedenti: in questi primi sei mesi siamo al +22% di erogazioni rispetto allo stesso periodo del 2022».
Segnali positivi, ma quando si tornerà alla normalità?
«Ho vissuto il sisma e i suoi effetti da sindaco prima, da assessore regionale con delega alla ricostruzione poi, da Commissario straordinario del Governo oggi. Vivo ogni giorno per trovare soluzioni e dare risposte concrete ai cittadini che hanno il diritto di tornare nelle loro case. Ma non basta, ricostruire i mattoni non è sufficiente per risollevare le sorti del nostro Appennino centrale, serve uno slancio alla vita reale delle comunità e dell’economia di questi luoghi, una visione di sviluppo che ha visto nel Fondo complementare un primo importante tassello, 627 progetti, con oltre 205 milioni di incentivi che genereranno 438 milioni di investimenti». 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA