Lo scatto sulla ricostruzione: oltre 4 miliardi per ripartire. Il commissario Castelli: «Nel 2023 sono aumentate del 37% le somme erogate»

Lo scatto sulla ricostruzione: oltre 4 miliardi per ripartire. Il commissario Castelli: «Nel 2023 sono aumentate del 37% le somme erogate»
Lo scatto sulla ricostruzione: oltre 4 miliardi per ripartire. ​Il commissario Castelli: «Nel 2023 sono aumentate del 37% le somme erogate»
di Veronique Angeletti
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Domenica 10 Marzo 2024, 04:45 - Ultimo aggiornamento: 11:53

FERMO Una ricostruzione a prova di futuro che mira a edificare un posto migliore dove si vive bene e in grado di attirare imprese e investitori. È “L’Appennino contemporaneo tra rinascita e sviluppo” che, alla luce dei numeri, si dimostra una visione con tanto di metodo. Un modello fatto di strategie che mirano ad una rigenerazione economica, sociale e culturale, rilevare tante sfide e cogliere opportunità, incluse quelle del Pnrr. Visione e metodo per cancellare quel sentiment di un Appennino marchigiano martoriato dal sisma con il futuro alle spalle. Ed è proprio per fare il punto su queste strategie che ieri, con la regia del direttore del Corriere Adriatico Giancarlo Laurenzi, si sono confrontati il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, il commissario alla ricostruzione post sisma Guido Castelli, la sottosegretaria al Mef Lucia Albano davanti ad una platea affollata da sindaci e imprenditori a Fermo per la kermesse di Tipicità.

A che punto siamo

Ne risulta la fotografia di una ricostruzione che avanza spedita.

Lato pubblico, nelle Marche, su un totale di 1.531 interventi (1,2 miliardi di euro) quasi l'80% delle opere, è in fase di progettazione mentre lato privato, a fine gennaio 2024, sono state concesse 11.388 richieste di contributo e 11.388 sono i cantieri avviati di cui 6.281 conclusi (2,84 miliardi di euro l'importo liquidato). Quanto alla rete viaria, vulnus da sempre delle aree interne, è in corso un’ampia attività di cantierizzazione (Programma RiViTA - intesa tra il Mit e le 4 Regioni del sisma): 19 gli interventi previsti e già stanziato un finanziamento di 600 milioni di euro per la Pedemontana Nord, quella Sud e il collegamento Ascoli-Teramo. «Nelle Marche, così come nel resto del cratere, il cambio di passo nella ricostruzione e i risultati che sta producendo la riparazione sociale ed economica sono evidenti» sostiene Castelli. Spiega che nel più grande cantiere d’Europa, la somma erogata da Cassa Depositi e Prestiti per la ricostruzione privata ha superato la soglia dei 4 miliardi di euro e ha fatto segnare nel 2023 un +37% rispetto al 2022 e un +73% rispetto al 2021. Nuove dinamiche che sono il risultato di una filiera incalza la sottosegretaria Albano. Anzi di un filo diretto che lega Acquaroli, Castelli, il ministero e il governo Meloni.

«Il governo - ricorda - varando subito una serie di misure volte ad imprimere un’accelerazione al processo di ricostruzione, hanno mostrato una vicinanza fattiva alle popolazioni colpite dal sisma». Menziona la legge di bilancio 2024 con cui sono stati stanziati 1,5 miliardi di euro proprio a favore della ricostruzione; la proroga del super bonus fino al 2025; la deroga al numero minimo di alunni per classe nelle zone del cratere; i 18 interventi attivi nelle Marche ad opera dell’Agenzia del Demanio e la peculiare attenzione per le infrastrutture strategiche a servizio dei collegamenti con le aree interne».

Un modello che chiede tuttavia uno sforzo collettivo. «La ricostruzione ha preso finalmente il verso giusto – evidenzia il presidente Acquaroli -. Nel 2023 sono stati liquidati oltre 1 miliardo di euro per la ricostruzione privata e stanno procedendo anche le opere pubbliche finanziate. Come procediamo spediti nella ricostruzione anche socioeconomica di questi territori e lo sviluppo infrastrutturale a partire dall'ambizioso progetto della Pedemontana. Stiamo lavorando per creare un modello di ricostruzione e dare un futuro alla nostra regione che - insiste - senza il cratere non è la regione che vogliamo, ma il tutto necessita uno sforzo ulteriore. Nessun ente, nessun Comune può continuare ad arroccarsi negli egoismi e nei campanili perché la competizione è attrarre mercati e opportunità e troppo piccoli non saremo in grado di farlo mentre lo saremo aggregando le nostre eccellenze».

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