L’Istao batte cassa e la Regione triplica la quota associativa da 150 a 400mila euro

L’Istao batte cassa e la Regione triplica la quota associativa da 150 a 400mila euro
L’Istao batte cassa e la Regione triplica la quota associativa da 150 a 400mila euro
di Martina Marinangeli
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Domenica 4 Dicembre 2022, 04:10

ANCONA L’Istao batte cassa e Palazzo Raffaello apre i cordoni della borsa. Il contributo annuale della Regione quale quota associativa all’Istituto Adriano Olivetti per la gestione dell’economia e delle aziende passa infatti da 150mila euro a 400mila euro. Quasi il triplo. Un passaggio formalizzato con la delibera 1554 del 28 novembre, con la quale viene approvato il nuovo protocollo che regola i rapporti tra i due enti. 


Lo Statuto


Lo Statuto dell’Istao stabilisce infatti che la qualifica di socio partecipante si acquisisca con la sottoscrizione di un Protocollo di impegno - di durata annuale o triennale - che preveda il versamento annuale di una quota sociale pari o superiore a 25mila euro.

A partire dal 2015, quando alla guida di Palazzo Raffaello c’era il governatore Luca Ceriscioli, la Regione ha sottoscritto un protocollo la cui quota di adesione annua negli anni 2015-2021 è stata determinata in 150mila euro. Cifra confermata anche dalla giunta Acquaroli, che nel bilancio di previsione 2022/2024 aveva dotato il capitolo di spesa dedicato alla quota di adesione all’Istao di uno stanziamento pari a 150mila euro per ciascun anno. Tuttavia negli scorsi mesi l’Istituto ha rilanciato, chiedendo con una lettera alla Regione una quota di 400mila euro annui, ovvero 250mila euro in più. Un accordo suggellato con la stipula di un nuovo protocollo d’impegno - approvato dalla giunta il 28 novembre, che prevede il ritocco finanziario. 


Il documento


«La Regione, presa visione dello Statuto sociale e del Regolamento attuativo vigenti, contribuisce al finanziamento dell’istituto versando a favore dello stesso per l’anno 2022 una quota sociale annua di euro 400mila euro che dà diritto ad un rappresentante nel Consiglio di amministrazione - si legge nel protocollo -. La Regione designa come proprio rappresentante nel cda il presidente della Regione o un suo delegato». Tra le ragioni alla base della decisione di Palazzo Raffaello, il documento annovera «le attuali sinergie in atto tra le Università marchigiane e l’Istao per la realizzazione di azioni formative comuni, di qualità e innovative, volte alla preparazione di giovani che, una volta inseriti nel mercato del lavoro, possano apportare il know how acquisito per favorire e accompagnare la crescita competitiva delle imprese».


La polemica


Il ritocco al contributo verso l’Istao - reso possibile con una variazione di bilancio - era già finito nel mirino del Partito democratico, che in Consiglio regionale aveva protestato contro il compenso da 186mila euro al presidente dell’Istituto Mario Baldassarri (il suo predecessore Pietro Marcolini non ne percepiva), vedendo nell’aumento delle risorse un modo per coprire questa spesa. «Questi 250mila euro in più vi servono per pagare Baldassarri», aveva tuonato il consigliere dem Romano Carancini. Ora il ritocco è stato formalizzato nel nuovo protocollo.

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