ANCONA - Una cosa veramente nuova nelle prossime elezioni Politiche del 25 settembre c’è già ed è la rideterminazione dei collegi elettorali, seguita al taglio del numero dei parlamentari ratificato con il referendum. Legge del 2020 che a settembre del 2022 esprimerà la prima conseguenza sostanziale con le elezioni politiche fissate da poche settimane per la caduta del governo guidato dal premier Mario Draghi.
La Camera dei Deputati passa da 630 a 400 componenti, il Senato da 315 a 200 mentre nelle Marche si passerà da 24 parlamentari a 15, nel dettaglio ci saranno dieci deputati e cinque senatori. Le Marche restano pur sempre una regione al plurale, almeno nel nome, ma avranno una rappresentanza parlamentare quasi singolare, per effetto appunto del basso indice demografico che la penalizza, anche nei numeri, rispetto ad altri territori più popolati.
I collegi
Le Marche sono invece un collegio unico per l’elezione di deputati e senatori con il sistema proporzionale: in questo caso determinante sarà l’ordine di collocazione dei candidati nelle liste che saranno presentate dai partiti. Quindi per un milione e mezzo di abitanti, quelli più o meno delle Marche, ci saranno quindici parlamentari: di questi quindici, sei saranno eletti con il maggioritario e dunque votati dai marchigiani che avranno la possibilità di scegliere il candidato che più li soddisfa e gli altri nove saranno eletti sulla base del posto in lista assegnato loro dai partiti. I nuovi collegi elettorali sono pronti, si tratta di andarne a verificare l’impatto sulle Marche che appunto vedranno sforbiciata la propria rappresentanza parlamentare. Certo, non si vive di soli numeri, ma per il momento il dato statistico è quello più rilevante e significativo in attesa appunto delle urne e del governo che verrà nella speranza che possa essere al plurale e tenga nel debito conto i territori già plurali ed ora singolari.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout