Giunta e commissioni: quante caselle da riempire per Acquaroli prima del Consiglio

Giunta e commissioni: quante caselle da riempire per Acquaroli prima del Consiglio
Giunta e commissioni: quante caselle da riempire per Acquaroli prima del Consiglio
di Martina Marinangeli
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Venerdì 2 Ottobre 2020, 08:32

ANCONA - La composizione della giunta è solo la punta dell’iceberg. Le caselle che il governatore Francesco Acquaroli dovrà riempire sono molte di più delle sei che formano l’Esecutivo, e riguardano i ruoli chiave nella macchina del Consiglio regionale delle Marche.



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Dalla scelta del presidente, che interessa sia la Lega sia Fratelli d’Italia, a quella del vice e del segretario di maggioranza, passando per le presidenze delle quattro commissioni permanenti (Affari istituzionali, Sviluppo economico, Ambiente e gestione del territorio, Sanità). A queste cariche si aggiunge poi quella del consigliere delegato, ruolo ibrido ricoperto, in ambito sanitario, da Fabrizio Volpini prima e da Federico Talè poi durante il mandato di Luca Ceriscioli.
 
Partite parallele
In queste partite parallele, entrano in gioco anche le due liste minoritarie della coalizione, ovvero Udc e Civitas, entrambe con un consigliere eletto: l’osimano Dino Latini, re-entry a palazzo Leopardi, per il primo schieramento, e la new entry Giacomo Rossi per il secondo, che potrebbero essere collocati nell’ufficio di presidenza o alla giuda di una delle commissioni. La prima seduta post-elezioni dell’Aula si terrà lunedì 19 ottobre – la data è stata ufficializzata –, ma non è detto che per allora la giunta sarà già stata annunciata: il governatore ha facoltà di presentarla anche contestualmente all’insediamento. Benché sarebbe preferibile farlo prima, così da permettere già dal primo giorno l’ingresso ai sei sostituti degli assessori, nel caso Acquaroli dovesse scegliere tutti interni. Meno, se opterà per qualche esterno. Con la modifica della legge elettorale approvata lo scorso ottobre, infatti, è stata sancita l’incompatibilità tra il ruolo di assessore e quello di consigliere, perciò i primi dei non eletti hanno ancora qualche speranza di accaparrarsi un posto al sole. Quello dei sostituti, però, è un ruolo di supplenza e, nel caso di un eventuale rimpasto di giunta, dovrebbero di nuovo cedere il posto ai “titolari”.
Gli equilibri
«La prossima settimana troveremo la quadra (è previsto un incontro di coalizione, ndr) – fa sapere il presidente, che negli scorsi giorni ha avuto confronti informali con i singoli responsabili dei partiti della coalizione –. È ancora tutto generico, ma cerchiamo figure esperte che possano far parte della squadra per avere la miglior giunta possibile ed il miglior equilibrio sul territorio». Un weekend di riflessione - sarà ad Assisi per le celebrazioni della Festa di San Francesco - e poi inizierà a tracciare i contorni del suo Esecutivo e della macchina consiliare. Intanto, ieri il leader del Carroccio Matteo Salvini ha incontrato a Roma i consiglieri leghisti eletti nelle sette regioni andate al voto il 20 e 21 settembre, compresi gli otto delle Marche. «Una bellissima riunione ed un risultato che mi riempie d’orgoglio. Dai 46 eletti alla precedente tornata, la Lega cresce moltissimo e conquista una squadra totale di ben 74 consiglieri, - ha dichiarato Salvini -. Agli otto delle Marche, gli auguri di buon lavoro e un grande benvenuto di cuore per essere entrati nella grande famiglia della Lega». Il Carroccio si presenterà in Consiglio con un volto quasi completamente nuovo: l’unico riconfermato è stato Mirco Carloni, entrato nel partito lo scorso ottobre, mentre sono rimasti fuori dall’emiciclo gli uscenti Sandro Zaffiri, Marzia Malaigia e Luigi Zura Puntaroni.

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